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Devil May Cry 3: Dante’s Awekening


Come tutti sanno il primo anno di vita del monolite non fu certo entusiasmante. Le vere killer application latitavano e la fiducia dell’utenza stava cominciando ad esaurirsi… poi un certo Shinji Mikami annunciò di avere in sviluppo un titolo in esclusiva per il 128bit di casa Sony e la speranza tornò… sto parlando ovviamente di Devil may cry primo ed unico progetto del producer CapCom per PS2, titolo che a detta di molti ha rivoluzionato completamente il mondo degli action 3D.
La cosa più sconcertante è che da allora nessun titolo è stato in grado di togliere lo scettro a Dante, nessun action game per PS2 era in grado di rivaleggiare con le peculiarità che rendevano grande il gioco CapCom (metal gear non è precisamente un action e ZOE2 si avvicina più ad uno sparatutto…).
L’annuncio del 2° cap fece spuntare più di un sorriso, almeno inizialmente, la dichiarazione successiva infatti illustrava l’abbandono della serie da parte di Mikami (ormai dedito anema e core allo sviluppo di quello che avrebbe preso forma in Resident Evil 4… come dargli torto…) e i sorrisi divennero dubbi…il nuovo producer della serie da quel momento in poi sarebbe stato il giovane e sconosciuto Tsuyoshi Tanaka, che per sua sfortuna, fu l’ artefice del peggior seguito che la storia ricordi (graficamente era ben fatto, la giocabilità e le scelte stilistiche invece lo resero indigesto…).
DMC divenne un icona di splendore irraggiungibile e DMC2 un esempio di come rovinare un personaggio tanto esplosivo come Dante… Le speranze tornarono ad essere vane e l’annuncio di un nuovo DMC, sempre con Tanaka come producer, non fece che aumentare la diffidenza nei confronti del brand… bhe, e tempo di ricrederci!! Il “risveglio di Dante” è quanto di meglio si possa immaginare per un seguito e segna un’importante svolta nella realizzazione degli action game, forte di un ritorno alla supremazia di un personaggio ancora oggi è sinonimo di “tamarria videoludica”…. mai sottotitolo fu più appropriato…

Sparda, Trish, Vergil, Dante…ma che allegra famigliola…
Appena la PS2 caricherà il gioco potrete selezionare la lingua dei sottotitoli e i famigerati 60hrz, tristemente assenti nella versione pal del 1° cap. subito dopo partirà un filmato che vede i 2 fratellini (Dante e Vergil…mi pare di averli già sentiti…) darsele di santa ragione mentre una voce femminile fuori campo illustra la storia di Sparda e della sua progenie, ben fatto ma nulla di sconvolgente… da li a poco però avrete modo di sconvolgervi parecchio…la scena successiva vede un giovanissimo Dante (vi ricordo che è un prequel…) uscire da una porta che pare essere il bagno e rispondere al telefono prendendo la cornetta al volo dopo aver tirato un calcio al tavolo…descrivervi quanto è sborone solo nei primi 2 min di trailer non è impresa facile, vi basti sapere che dopo l’entrata in scena di un losco figuro (Arkam, un tizio che avremo modo di conoscere più approfonditamente…) riesce a combattere con alcuni demoni mentre mangia una pizza(!?!).
Da subito l’azione si fa parecchio concitata, comincerete a menare duro alcuni demoni che hanno invaso il vostro locale inanellando combo su combo assolutamente devastanti e godibili, ma non sono niente, ciò che fate nelle prime battute di gioco è nulla rispetto a quello che riuscirete a fare con Dante con l’avanzare dell’avventura, non avete idea di cosa vi aspetta. DMC3 riscrive completamente la storia degli action game dando nuovo lustro alla parola “azione” riempiendo lo schermo di decine e decine di nemici ( che mai come in questo capitolo attaccano in modi sempre vari vantando anche un design ispirato ai 7 peccati capitali davvero pregevole), tutti fortissimi e ben determinati a spalmarvi sui muri. I combattimenti sono talmente serrati da non lasciare il tempo di respirare, con la peculiarità di non essere mai ne ripetitivi ne noiosi. La disposizione dei tasti è davvero ottima, avrete un tasto per le armi da fuoco, uno per le armi corpo a corpo, uno per il salto ed uno per l’utilizzo delle mosse speciali legate allo “stile” che deciderete di utilizzare. Da tener presente anche la possibilità tramite L2 e R2 di cambiare entrambe le armi in tempo reale senza passare dal menù (comodissimo e soprattutto devastante in merito alle possibilità di combo realizzabili che vi ricordo regalano compensi diversi in base alla spettacolarità, la famosa componente “Stylish”).
Il numero di armi trasportabili in un livello sono 4, due da fuoco e due da corpo a corpo. La scelta di quali portare si effettua ad inizio missione e durante lo svolgimento della stessa potrete cambiare la disposizione solo se incontrate la statua del “Signore del tempo”(tranquilli ce ne una in ogni locazione). Il numero di armi è aumentato notevolmente e se le armi da fuoco si trovano esplorando lo scenario (tranne una, ma non vi dico nulla altrimenti vi rovino la storia…), le armi “contundenti” si ottengono sconfiggendo i mostri di fine livello. Le caratteristiche dei “boss” diventeranno parte dell’arma che guadagneremo, Cerberus congela i nemici ed ha come elemento principale il freddo, Revan l’elettricità, beowulf la forza fisica mista al fuoco etc etc. Elemento preso pari pari dal secondo capitolo e la possibilità di potenziarle tutte tramite l’accumulo di orb rossi, le prime come rateo di fuoco e potenza le seconde come combo eseguibili variabili in efficacia.
Le venti missioni che compongono il gioco sono di intensità notevole e vi impegneranno abbastanza sia per la difficoltà di alcuni passaggi (alcuni boss saranno talmente determinati nel distruggervi che riusciranno a farvi elencare tutti i santi che governano il paradiso in meno di 2 secondi…) sia per l’impossibilità di salvare durante una missione, i checkpoint non esistono e le eventuali riprese dal punto in cui è avvenuta la nostra dipartita sono rappresentate dagli orb gialli, ovviamente in vendita tramite le statue e il “personalizza” di inizio missione. Un'altra aggiunta tutt’altro che marginale e lo “stile” che decideremo di adoperare nel corso dell’avventura. Poche righe fa facevo riferimento ad un tasto preposto all’utilizzo di questa particolarità. Le tecniche disponibili sono 4: trickster, swordmaster, gunslinger e royalguard, la prima e da considerare come il livello di difficoltà standard e si basa sulle schivate e sulle evoluzioni che riuscirete a far fare a Dante.
La seconda e la terza, debitamente potenziate (vi ricordo che anche queste sono soggette a potenziamenti tramite livelli…), regalano combo dalla potenza devastante basate su un arma da fuoco o da taglio. L’ultima è forse la più difficile da padroneggiare, si basa elusivamente sulle parate e sui contrattacchi ma è forse la più stimolante a livello tattico.

Papà papà una torre gigante e uscita dal pavimento della piazza…
Un sacco di parole e ancora non vi ho decantato le lodi tecnico/ludiche dell’ultima fatica del production studio 1 (quelli di resident evil outbreak…si si lo so non è un bel biglietto da visita…). Inutile sottolineare le similitudini con lo stile architettonico adoperato nel primo capitolo (debitore a mio avviso dell’opera di Gaudì a Barcellona), oltremodo evidenti ed ovviamente affascinanti. La componente gothic è ancora il fulcro di tutta l’opera sia per le scelte cromatiche evocative sia per lo sviluppo degli ambienti quasi sempre in verticale.
Le strutture poligonali ora risultano ancora più complesse e dettagliate vantando texture dalla qualità eccelsa e soprattutto costante. In nessuno degli luoghi che visiterete si hanno cadute di stile che tanto irritarono gli avventori del “triste” secondo cap, sia per ciò che concerne la costruzione sia per il gusto estetico che sfoggiano i nostri avversari. Alcuni paesaggi vi lasceranno davvero a bocca aperta sia per la cura riposta nella definizione degli stessi sia per lo sfruttamento massimo dell’hardware disponibile che, benché non sia di certo il più performante sul mercato, riesce ancora a stupire (Il leviathan è uno dei livelli più “malati” che abbia mai visto, per impatto riesce a raggiungere la parte speculare del castello di DMC1). Alcune soluzioni estetiche sono allo stesso tempo geniali ed affascinanti; il fondale e le strutture più lontane sono filtrate da un effetto sfocatura che invece di occultare il campo visivo valorizza la resa “Fantasy/horror” eliminando il problema “nebbia” e diminuendo in maniera decisa e marcata l’aliasing che, anche se minimamente presente, non incide in alcun modo sulla resa assolutamente soddisfacente di tutto il comparto tecnico. Un altro pregio che merita menzione è senza dubbio la fluidità delle animazioni e le numerose coreografie che ne vengono giovate.
I combattimenti con l’avanzare dell’avventura diventano quasi delle danze di morte dove il primo ballerino (Dante…) si esibisce in movimenti complessi ed esteticamente impressionanti (la colonna di fiamme con Agnii e Rundra, la sfera di ghiaccio con Cerberus o lo sciame di pipistrelli elettrici con Nevan sono alcune tra le più accattivanti…) dispensando morte tra i nemici con una grazie ed una velocità che parevano essere dominio solo del principino di persia e del buon Ryu (Ninja Gaiden…). A mio avviso una delle più significative prove di come si sfrutta una macchina che non ne vuole sapere di andare in pensione…

Let’s rock….yeahhhh
Le musiche sono sempre state importanti in DMC e come al solito non si smentiscono regalandoci ottime partiture dedite a ricreare l’atmosfera che avevamo apprezzato nel 1° cap. le parti più esaltanti sono sicuramente quelle realizzate per i combattimenti, metal a tutta forza imparentato con buona parte della scena alternativa americana con un debito stilistico nei confronti di Rob Zombie. Gli effetti sonori non sconvolgono più di tanto ma rendono bene proprio come il doppiaggio.
Assolutamente da segnalare la presenza di una chitarra elettrica (Nevan…) come arma contundente, oggetto con cui Dante si esibirà in assoli in tapping e schitarrate feroci devastando i nemici a colpi di metal e pipistrelli elettrici (giuro che non scherzo…è da vedere).

Concludendo mi sento in grado di decretare DMC3 “miglior action game” per PS2, una realizzazione impeccabile, una giocabilità senza pari e un personaggio che ha ritrovato il valore perso nel tempo ritornando in auge più splendente che mai, regalandoci le battute più taglienti e gli eccessi più tamarri mai apparsi sul monolite (ci sarebbero Bard’s Tale e Viewtiful Joe, ma DMC3 surclassa entrambi, personaggio principale s’intende).
Un titolo che non può mancare in nessuna collezione che si rispetti e degno di rimanere a lungo nella classifica dei migliori giochi di sempre…
Dante is back!!!



   
Toni    
 
   
   

  Prodotto
  Capcom Europe
  Sviluppatore
  Capcom
  Genere
  Action Adventure
  Giocatori
  1
  Lingua 
  Italiano
  Votazione
   
  + Punta di diamante:
  - Fluidità inarrivabile.
  - Giocabilità eccelsa.
  - Pecora nera:
  - Alcuni boss eccessivamente difficili.
  - Telecamera non proprio perfetta ma solo in rari casi.
 
 
 

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