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Enthusia Professional Racing


Sacrilegio! La Konami ha provato a realizzare il suo Gran Turismo scopiazzando (volevo dire: “prendendo spunto”...) qua e là dal capolavoro di Polyphony Digital!
Si tratta di plagio? Non direi; ok, la base di partenza è quella, ma questo gioco propone anche alcuni argomenti che il popolo di GT chiede a gran voce oramai dai primi capitoli.

Preso atto che si tratta di un simulatore di guida sportiva con automobili su licenza, iniziamo parlando del “Enthusia Life”, quella che si può definire la modalità carriera di questo titolo.
Si tratta di un sistema di crescita progressivo, in cui il giocatore avanza in una classifica accumulando punti ad ogni risultato positivo in pista.
Per scongiurare l’abuso di macchine estremamente potenti in competizioni inadeguate (con automobili dalle scarse prestazioni), la retribuzione del punteggio tiene conto anche della difficoltà che si auto-regola in base a questo fattore. Tanto per chiarire, se correte con un’ Alfa GT contro una Punto, una Yaris e altre piccolette, il fattore di remunerazione a fine gara terrà conto della differenza di “classe” del vostro mezzo.
Ad impreziosire l’esperienza di gioco e per convincere i giocatori a non fare le curve di sponda o prendersi a sportellate ogni tre metri, la CPU punisce gli atteggiamenti scorretti ed antisportivi con la perdita di punti Enthu. Giustamente uno dice: “e a me che me ne frega dei punti Enthù?”. Semplicemente meno ne perdete, minore sarà il guadagno di punti esperienza che incrementano il livello della macchina usata (maggiore livello equivale a maggiore elaborazione); per di più concludere una gara a secco di Enthu si traduce in una sessione di gara saltata, con relativa perdita di posizioni nella classifica mondiale. Sarà un sistema macchinoso, ma funziona abbastanza bene.
La cosa che proprio non ho digerito é la scarsa possibilità di impostare l’auto e l’assenza di un garage per la messa a punto dei bolidi vinti (scordatevi di comprare le macchine da sogno appena guadagnate il primo milioncino...).

Una volta indossata tuta, guanti e casco, è tempo di scendere in pista e scoprire come si comportano i mezzi sviluppati da Konami.
Anche con tutti gli aiuti disabilitati, in un primo momento le macchine di Enthusia si muovono benone; la simulazione della fisica è più che adeguata con veicoli che si imbarcano realisticamente in curva, che sobbalzano sui cordoli, una riproduzione accurata dei diversi tipi di trazione e così via; questo, in teoria, dovrebbe essere tutto quello che potrebbe accomunare questo gioco a GT (persino le musiche hanno degli arrangiamenti molto simili e richiamano alla memoria il “RE” delle quattro ruote).
Dicevo in teoria perché, come si iniziano ad utilizzare le prime macchine da gara, saltano fuori gli altarini, con un modello di guida inadeguato, fin troppo simulativo, che mal si sposa con le esigenze della giocabilità. Quindi in un sol colpo si perde il divertimento ed il controllo del mezzo appena messo il naso fuori delle categorie più basse.
A poco serve abilitare gli aiuti: oramai ci si è resi conto che la macchina virtuale non è così pesante e realistica come quella di GT o forse, più semplicemente, guidare in Enthusia non è divertente allo stesso modo.

Sono un gran farabutto, quindi non lesinerò neppure sull’aspetto estetico i paragoni con Gran Turismo, e qui le differenze sono opprimenti per il gioco Konami. Il tentativo di riprodurre il fotorealismo di macchine e fondali, pecca soprattutto nella realizzazione dei tracciati, fin troppo fantasiosi, ricordando alla lontana il best seller Namco “Ridge Racer”, risultando forse un po’ fuori luogo per un titolo che cerca di avvicinarsi al mondo delle simulazioni.
Le automobili sono riprodotte in modo molto accurato, ma paragonate al onnipresente GT4 risultano scarsamente dettagliate.
Comunque il lavoro svolto dai grafici giapponesi non è da buttare, risultando invece al di sopra della media. Enthusia è in grado di regalare ai giocatori un discreto senso di velocità (anche se fa un po’ sorridere il filtro applicato al bordo dello schermo per rappresentarla) ed un aspetto complessivo più che soddisfacente.
Al di là degli aspetti in game che comunque non deludono, sono rimasto spiazzato dall’interfaccia utente e dai menu fin troppo confusionari per risultare pratici. Qui ovviamente è un netto cinque a zero per Polyphony Digital, ma non ci si poteva aspettare una situazione diversa, perché il processo di affinamento che ha subito GT dura ormai da un decennio, mentre il nuovo sfidante manca di quell’esperienza che si matura solo con il tempo.

In sostanza Enthusia esce nettamente sconfitto nel paragone diretto, ma la carne al fuoco di Konami, è tanta, quindi in un futuro, se dovesse esserci un seguito, questo trasformerebbe sicuramente i punti di forza di questo titolo in punti vincenti. Per ora la casa di Metal Gear si deve accontentare di uscire dall’autodromo con un terzo posto (al secondo c’è Toca RD2), ma lo può fare a testa alta.



   
Sergio    
 
   
 


  Prodotto
  Konami
  Sviluppatore
  Konami
  Genere
  Racing
  Giocatori
  1
  Lingua 
  Italiano
  Votazione
   
  + Punta di diamante:
  - Originale modalità carriera.
  - Discreta realizzazione tecnica.
  - Pecora nera:
  - E un clone bruttino di GT4.
  - e non ha neppure la sua giocabilità.
 
 
 

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