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Grosso Guaio a Chinatown

 

San Francisco. Il camionista Jack Burton accompagna l'amico Wang Chi all'aeroporto, dove è in arrivo la sua futura sposa Miao Yin. Mentre Jack si distrae avvicinando una bella avvocatessa (Gracie Law) anch'essa in attesa di una ragazza cinese, la banda dei Signori della Morte rapisce Miao Yin. Jack e Wang Chi si lanciano col camion all'inseguimento dei rapitori attraverso i vicoli di Chinatown, piombando nel bel mezzo di una guerra tra bande rivali. Attoniti assistono all'esito imprevedibile dello scontro: le bande vengono sgominate dall'apparizione di tre demoni e del loro signore e padrone Lo Pan. Ed è proprio quest'ultimo l'artefice del rapimento di Miao Yin. Le parole del vecchio saggio Egg Shen, infatti, rivelano ai due amici che il signore dei demoni non è che un vecchio decrepito costretto da un'annosa maledizione alla perdita dell'eterna giovinezza, per riacquistare la quale dovrà sposare una vergine dagli occhi verdi. Jack, Wang Chi, il suo amico Eddie Lee, Gracie e Margo (un'amica giornalista) riescono ad entrare nel nascondiglio di Lo Pan, ma l'avvocatessa viene rapita e, visti i suoi splendidi occhi verdi, il malvagio vecchio decide di sposare anche lei e sacrificarla al posto di Miao Yin. Con l'aiuto di Egg Shen e della sua pozione magica, Jack e i suoi sconfiggono i seguaci e i demoni di Lo Pan e Lo Pan stesso, divenuto vulnerabile nel momento in cui, rotto l'incantesimo, è tornato ad essere fatto di carne.
Mentre Wang Chi può così riabbracciare Miao Yin, ed Eddie Lee scopre un'attrazione ricambiata nei confronti di Margo, Jack non rinuncia al suo camion e alla sua indipendenza prendendo tempo sulla proposta di Gracie di andare a vivere insieme.
Partirei dalla splendida prova d'attore di Kurt Russell, che evidentemente Carpenter sa sfruttare al pieno delle sue potenzialità (caratteristica dei grandi registi); dopo aver dato vita al mito Jena Pliskeen ora Russell disegna il personaggio di Jack Burton, un camionista rozzo e di certo non dal cervello fino, ma generoso e coraggioso al limite della temerarietà. E così sono già leggenda cinefila i suoi monologhi lanciati nell'etere dalla cabina del suo amato camion, i suoi buffi travestimenti a volte da sfigato frequentatore di bordelli a volte da operaio dei telefoni, il suo look con stivale, jeans chiari e canotta, le sue battute (“esplosioni verdi, gente che entra ed esce volando…ma andiamo!”), i suoi grotteschi tentativi di caratterizzarsi quale leader ottenendo effetti disastrosi, i suoi approcci con Gracie…

Nella sua personale ricerca intorno al Male, John Carpenter approda qui a un Male oscuro, atavico, che ha le sue radici sottoterra, popolato da magiche creature e demoni dai grandi poteri partoriti direttamente dalla millenaria cultura fantastica cinese.
Questo Male è infatti incarnato dal decrepito Lo Pan, tanto innocuo all'apparenza sulla sua sedia a rotelle ma così imponente e terribile nella sua magia.
Ancora una volta si gioca tutto tra reale e irreale, tra verità e mistificazione, tra concreto e leggenda, Burton per recuperare il suo camion si scontrerà con un mondo di forze sovrannaturali, popolato da creature che vivono nelle fognature, di guerrieri che sparano scariche elettriche, volano e si gonfiano fino ad esplodere, di repellenti spie che fluttuano nell'aria, di mostruosi scimmioni… tutto ben lungi dalle sue poche assolute certezze: il camion, le donne, il gioco d'azzardo e la birra.
Per farcela in questo che è un vero e proprio viaggio, un rito d'iniziazione, Jack e i suoi hanno bisogno di una guida, e costui è Egg Shen, esperto di arti magiche e letteralmente guida turistica di un bus che fa il giro di Chinatown.
Il viaggio si configura come discesa agli inferi e ritorno alla luce: l'ascensore va solo verso il basso, c'è una camera di tortura chiamata l'inferno degli appesi a testa in giù, Jack scivola pericolosamente con la sedia a rotelle verso un pozzo profondissimo, nella loro ricerca gli eroi si calano nelle profondità del sottosuolo, fin quasi al cuore della Terra.
Il film è un prezioso gioiello che rimarrà probabilmente unico per il suo carattere di fumettistico divertissement, in cui il regista, lo sceneggiatore e gli attori si sono sbizzarriti nel mischiare leggende cinesi, passione per le arti marziali (numerosi e ben coreografati i combattimenti), horror, avventura alla Indiana Jones, luci, scenografie, musiche e costumi adorabilmente tra l'orientale e gli occidentalissimi anni Ottanta; insomma un pastiche che funziona incredibilmente bene grazie al genio John.

  

Il disco 1 contiene il commento audio di Carpenter e di Russell.

Il disco 2 è dedicato agli extra veri:

SCENE TAGLIATE molto interessanti e divertenti per gli appassionati (in inglese). SCENA TAGLIATA MULTIANGOLARE. FEATURETTE. TRAILER CINEMATOGRAFICI ORIGINALI. TRAILER CINEMATOGRAFICO SPAGNOLO.

FINALE PROLUNGATO: Magnifica opportunità di visionare un finale più lungo in cui Jack e i suoi, appena fuggiti dalla tana di Lo Pan, spingono col camion l'auto dei nemici in fondo al mare.

VIDEO MUSICALE: Fantastico!!!! John Carpenter imbraccia la chitarra elettrica e suona la hit “Big Trouble in Little China” con la sua band, un videoclip in puro stile ottantiano.

INTERVISTA A RICHARD EDLUND (creatore dei meravigliosi effetti visivi). GALLERIA FOTOGRAFICA. ARTICOLI TRATTI DA RIVISTE. NOTE DI PRODUZIONE. CAST E TROUPE.

Insomma una sezione Extra di tutto rispetto per uno dei tanti capolavori di questo immenso artista.

 

   
Adriano    
 
   
 
  Titolo:
Grosso Guaio a Chinatown

Sottotitoli: Inglese, Italiano.

Formato:
Wide Screen.

Regia:
John Carpenter.

Lingue:
Inglese, Italiano, Dolby Dig. Surround.

Cast:
Kim Cattral, Kurt Russell.

Durata: 96''

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