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La 25a Ora

La venticinquesima ora è quella che non fa parte della giornata in corso, che non c'è, non esiste… è quella in cui la tua vita non sarà più la stessa, forse non sarà nemmeno più tua.
Monty (Edward Norton) è uno spacciatore di buona famiglia che viene 'beccato' e il cui ultimo giorno di libertà sta per scadere: all'alba del giorno seguente dovrà presentarsi alle porte del carcere che lo ospiterà per sette anni.
L'occasione è ideale per fare un bilancio della propria esistenza, senza smancerie o falsi pudori, coinvolgendo tutto e tutti: amici vecchi e nuovi, fidanzata, padre, "datori di lavoro", il proprio cane e persino la città in cui vive (New York) amata e odiata ma pur sempre sua.
Spike Lee parte da un romanzo di David Benioff (autore anche della sceneggiatura) e crea un capolavoro in cui ogni sequenza, ogni dialogo sono pregni di emozioni così vere da lasciare frastornati.
Chi può in tutta sincerità condannare Monty, un ragazzo che ha sbagliato entrando in un giro molto più grande di lui e si è smarrito, ha creduto di essere parte attiva di una società che sacrifica ogni cosa a ricchezza e prestigio, veli che nascondono una sempre maggiore penuria di valori etici… ma allo stesso tempo e per gli stessi motivi come si può assolverlo?
E' sufficiente il salvataggio di un cane abbandonato mezzo morto per strada a renderlo credibile come brava persona?
E così è per tutti gli altri protagonisti di questa vicenda: è così negativo il personaggio di Slaughtery (Barry Pepper), broker di successo che vive in un appartamento con vista su Ground Zero, impenitente donnaiolo che punta con malcelata bramosia al fondoschiena di Naturelle, fidanzata di Monty suo migliore amico?
Si direbbe di si, ma le lacrime liberatorie che seguono la scazzottata finale con l'amico-rivale sono solo il pianto di un bambino cresciuto troppo in fretta, di un eterno insicuro mascherato da spaccone.
Ed è così negativo l'altro amico di Monty, Jacob (Philip Seymour Hoffman) represso insegnante turbato dall'avvenenza di una brillante allieva sedicenne?
Anche in questo caso la risposta più logica sembrerebbe essere affermativa, ma nella sequenza della toilette della discoteca, dove grazie all'ebbrezza alcolica egli trova il coraggio di baciare l'oggetto dei suoi desideri, come in un incantesimo al contrario si risveglia diverso da come pensava di essere… più 'sbagliato' di quanto avrebbe mai immaginato… e possiamo scommettere su un suo cambiamento.
Per non parlare di Naturelle (Rosario Dawson), fidanzata modello ma sospettata del tradimento di Monty, della sua denuncia alle autorità, dell'inizio della sua fine… Slaughtery gli sputerà in faccia il suo/nostro pensiero: lei è stata a guardare il suo uomo che si rovinava con le proprie mani senza intervenire in alcun modo, godendosi invece un'illecita "bella vita" all'ombra di lui.
Il giallo di chi abbia effettivamente tradito Monty è solo una piacevole digressione che non distoglie mai la nostra attenzione dal fulcro del film: tutti hanno tradito Monty… tutti… gravitando come satelliti nella sua vita senza preoccuparsi della piega che essa aveva preso… e in quest'ottica tutti ricevono una significativa assoluzione dal protagonista poiché li vuole accanto a sé nei momenti precedenti la prigionia.
Perfino il padre (Brian Cox) ritrova un rapporto costruttivo con Monty solo molto tardi, alla vigilia della sua incarcerazione.
Ma è soprattutto Monty che si è tradito, come ci fa intendere lo splendido sfogo davanti allo specchio, in cui non risparmia nessuno mandando affanculo tutta New York compresa l'immagine di se stesso che ha di fronte (una delle più belle pagine di cinema di sempre!).

Il cast è stellare, tutti brillano: Edward Norton (Schegge di paura, Red Dragon, American History X) magnetico, Barry Pepper (Salvate il soldato Ryan, Nemico Pubblico) solido, Philip Seymour Hoffman (Magnolia, il Talento di mr. Ripley) vulnerabile, Rosario Dawson (Men in black II, He got game) splendida e Brian Cox (Manhunter) commovente.
La New York di Spike Lee è come i suoi personaggi: bella ed egoista, florida e allo stesso tempo in rovina, ammirevole ma crudele.
E' la New York post 11 settembre, orgogliosa nella ricostruzione e dubbiosa di se stessa e di ciò che rappresenta.
E' in questa luce che possiamo leggere il sogno di evasione finale di Monty, una fuga on the road accanto al padre e una vita felice ma di frontiera accanto a Naturelle, il tutto reso magico da una splendida fotografia che alleggerisce i contorni, attenua i chiaroscuri della vita vera.
Ma la realtà è diversa: le ferite ci sono e fanno male, le responsabilità sono pesanti e per Monty stavolta non ha senso fuggirle… è giunta l'ora… la venticinquesima, l'ora in cui ognuno deve fare i conti con se stesso.

Due parole sugli extra, non nutritissimi ma di gran pregio.
"L'evoluzione di un regista americano" è un bellissimo documentario su Spike Lee, che segue passo dopo passo la sua carriera rievocano tematiche e poetica anche grazie a interviste ai suoi principali attori (tra di essi gente divenuta premio oscar come Denzel Washington e Halle Berry). Interessantissimo.
Le scene tagliate sono fantastiche, e ciò a dimostrazione di come tutto il girato abbia goduto di quel tocco magico che si crea sul set di un capolavoro.
Da menzionare soprattutto la scena in cui i protagonisti raccontano in "camera" che cosa sia per loro il Potere.
"Ground Zero" è una serie di riprese nella zona della tragedia in cui uomini e ruspe a distanza di anni ancora lavorano giorno e notte… inquadrature accompagnate dalla stessa toccante musica del film… da pelle d'oca!!!!
Ci sono anche i commenti audio di Spike Lee e David Benioff.

   
Adriano
   
 
   
 
  Titolo:
La 25a Ora

Sottotitoli: Italiano, Inglese, Arabo, Bulgaro, Polacco.

Formato: Aspect ratio 2.35:1, formato 16/9 anamorfico.

Regia: Spike Lee

Lingue:
Italiano, Inglese (Dolby Digital 5.1).

Attori: E.Norton, B.Pepper, R.Dawson, P.Seymour Hoffman.

Durata: 129'

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