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Tim Burton's Nightmare Before Christmas


La Trama
Nel bosco delle Festività magici alberi aprono porte segrete verso i disparati mondi del Natale, della Pasqua, di Halloween: il sovrano di quest'ultimo regno, Jack Skeletron (Skellington nella versione originale), annoiato e triste per il continuo susseguirsi di preparativi per la "sua" festività, a spasso nel magico bosco scopre l'accesso al paese del Natale, che visita, incantato da luci e allegria, covando nel cuore il buon proposito di creare, per rompere la monotonia, un Natale gestito e organizzato dalle creature del suo regno. Tornato a casa, e assegnato a ognuno dei suoi "sudditi" un compito in particolare in vista della nuova, scintillante festività - dalla fabbricazione dei regali a quella delle "renne" per la sua slitta - Jack completa il suo piano chiedendo alla bambola di pezza Sally, da sempre segretamente innamorata di lui, di cucire il Suo costume da Babbo Nachele - così Jack ribattezza Santa Klaus credendolo capace di tramutarsi in una gigantesca aragosta - e a Vado, Vedo e Prendo, aiutanti del tremendo Bau Bau, di rapire lo stesso Babbo Natale per potersi sostituire a lui la notte della vigilia.
E' proprio nella notte più attesa dai bambini di tutto il mondo che le cose, per Jack, cominciano a mettersi male: Sally, conscia del fatto che ognuno degli esseri incantati abbia il proprio ruolo, cerca prima di dissuadere il suo ormai irrudicibile innamorato, poi di liberare Babbo Natale, imprigionato dal Bau Bau; nel frattempo, i regali preparati dagli spaventosi abitanti di Halloween seminano il panico fra i bambini (e non solo) del mondo reale, provocando la reazione dell'esercito, che armato di cannoni antiaerei, abbatte la slitta di Jack riportando il nostro a uno stato di coscienza consono al suo ruolo di "re dei fantasmi".
Prima di tornare, però, ai suoi spaventi, Jack decide di porre rimedio al caos da lui stesso generato, tornando ad Halloween in tempo per sconfiggere il Bau Bau e riportare Babbo Natale al suo tradizionale giro della vigilia. Prima dell'alba, anche per gli abitanti "stregati" di Halloween, ci sarà tempo per un regalo speciale: vedere la neve che tanto Jack aveva invidiato al paese del Natale.

 

Commento
Nelle fiabe, siano esse raccontate in libri, film, fumetti o quant'altro, i "cattivi" hanno spesso molta più "sostanza" rispetto ai "buoni", fenomeno forse motivato dal fatto che gli autori, preoccupati di dare ai loro protagonisti degne nemesi, finiscono per dedicarcisi (e affezionarcisi) in modo particolare, portando al successo di pubblico anche i cosiddetti "antieroi": esempi ce ne sono molti, in questo campo, ma oggi è il caso di soffermarsi su Jack Skeletron, sovrano di Halloween e re dei fantasmi.
Jack è pazzo, sottilmente crudele, magico, malinconico, triste, fascinoso, invidioso, in un certo senso, di quello che non ha, e come lui, tutti gli abitanti del suo regno, assorbono le sue caratteristiche uscendo dai canoni delle semplici citazioni (l'uomo lupo, le streghe, i vampiri, Frankenstein e il Bau Bau): inevitabile, o quasi, non parteggiare - o perlomeno simpatizzare - per questo mondo di mostri e le loro (buone) intenzioni a proposito del Natale. Proprio in riferimento al periodo, Tim Burton pare aver raccolto l'eredità delle grandi fiabe gotiche ottocentesche, mescolandola efficacemente con i "suoi" colori e la sua sensibilità tardo-espressionista: il risultato è un opera di fascino indiscutibile, diretta magistralmente da Henry Selick (e non dallo stesso Burton, come da credenza comune e convenienza di vendite) e animata da una troupe che per tre anni ha buttato anima e corpo in un progetto che va ben oltre alla mera definizione di "cartone", ma a cui sta stretta anche la più adulta dicitura di "film d'animazione". Gli spunti per la riflessione, così come i risvolti interpretabili a più livelli non si contano, e a partire dalla caratterizzazione dei personaggi fino alle vicende che guidano la storia, e al suo significato, le chiavi di lettura sono molteplici: il sindaco "a doppia faccia" di Halloween - chiara metafora del potere -, Jack stesso - sovrano di un regno cui è indissolubilmente legato e che ama, ma che non rispecchia più i suoi desideri -, la bambola Sally - in pezzi come il suo cuore innamorato di Jack-, il Bau Bau - straordinaria invenzione visiva e musicale, sacco di insetti e "viscidume" vario, amante del gioco d'azzardo e delle crudeltà gratuite sfumate in chiave quasi jazz, come fosse un gangster del periodo proibizionista -, Vado, Vedo e Prendo - in pieno rispetto della crudeltà lucida dei bambini "cattivi"-, e, fra gli altri, Babbo Nachele, per dirla come Jack, altra invenzione perfetta nell'associazione con un aragosta, che si presta al ruolo di "buono" per eccellenza, capace di perdonare e rimediare agli errori degli abitanti di Halloween ma che resta, più di ogni altra cosa, una macchietta, e quasi, porta il dubbio, negli spettatori un po' più grandicelli, che quasi sarebbe carino vedere, per una volta, un Jack volenteroso distribuire i regali, anche se, sicuramente, più strani e "rischiosi", di quelli di un normalissimo Santa Klaus.
Certo, la produzione Disney non avrebbe mai accettato un finale più "scuro", magari con un Jack preda della rabbia verso gli uomini e lo stato delle cose, eppure resta aperto l'interrogativo di cosa sarebbe successo se, invece che nel novantatrè, questa pellicola fosse stata prodotta oggi, dopo i fasti Pixar e le innovazioni portate nei film cosiddetti "per ragazzi" dai vari Miyazaki (La principessa Mononoke, La città incantata) Wedge (L'era glaciale) e Adamson (Shrek, Shrek 2).
Resta comunque straordinario il risultato (non solo tecnico e visivo) di questa fiaba, perfettamente adatta all'atmosfera del periodo che racconta, piena di spunti, con personaggi azzeccatissimi, accattivanti e subito efficaci, rispettosa dello stile della casa madre - lo stampo simil-musical - eppure innovativa e irriverente, a suo modo: inoltre, Burton, Selick e soci hanno il grande merito di aver introdotto un personaggio di notevole spessore, entrato nell'immaginario collettivo soprattutto dei ragazzi al pari del sicuramente più lucroso (al botteghino) Eric Draven. Tornando alla pellicola, citazioni d'obbligo per la prima "entrata" nel paese di Jack, con la grande festa di Halloween che al protagonista tanto è andata a noia e la carrellata di quasi tutti gli "abitanti" del luogo, il monologo di Jack stesso e la sua scoperta del paese del Natale, la cattura di Santa Klaus e il suo confronto con il famigerato Bau Bau e il volo di Jack sul mondo reale, con una slitta ricavata da una bara e renne-scheletro. Ma, scene "madri" a parte, anche le piccole chicche sono allo stesso modo speciali: in particolare, mi sento di citare, soprattutto in chiave ironica, il primo rapimento di Babbo Natale da parte di Vado, Vedo e Prendo, andato male, in cui vediamo i tre ragazzini tornare da Jack con il coniglio pasquale, terrorizzato da Halloween e immediatamente rifugiatosi nel sacco stesso in cui era stato rinchiuso. Certo, va detto che, nonostante l'innovazione e l'innegabile perizia tecnica, su tutta la storia aleggia una nebbia d'incompiutezza, quasi come se si avvertisse che l'idea stessa era in realtà una rielaborazione di un soggetto scritto da Burton in gioventù, ancora ai tempi del suo impiego alla Disney: la forse eccessiva linearità della trama e alcune ingenuità fanno pensare che, in qualche modo, il buon Tim dovrebbe concedersi di più alle fiabe "per adulti", senza sforzarsi di sembrare troppo Peter Pan, anche perché, dati gli ultimi, felici risultati (Big Fish) o i fasti passati (Ed Wood, Edward mani di forbice), mi pare chiaro che il potere del regista e scrittore sia quello, prima di tutto, di incantare noi "grandi".

Continua

   
Gianmarco    
 
   
 
  Titolo:
Tim Burton's Nightmare Before Christmas

Sottotitoli:
Inglese, Inglese per non udenti, Italiano, Spagnolo, Portoghese.

Formato:
16:9, 1.66:1.

Regia:
Henry Selick.

Lingue:
Inglese, Italiano, Spagnolo Dolby digital 5.1.

Durata: 73''

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