Cerca sul sito:


Prince of Persia Spirito Guerriero


Non vi nascondo che il primo POP targato Ubisoft (quello del 2003…) mi era piaciuto tantissimo, merito sicuramente di un lavoro di game-design e level-design notevole e di una giocabilità eccelsa…
l’annuncio del seguito fu accolto da me con un certo scetticismo ritenendo l’operazione troppo commerciale per approvarla… ma lo scetticismo lasciò il posto all’attesa e alla curiosità in breve tempo…
Finalmente la copia “cubica” arrivò tra le mie mani e già dalla copertina prometteva di farmi perdere notti intere nel picchiare i vari guerrieri che avrei incontrato lungo il mio cammino, quest’ultimo rigorosamente in bilico ad altezze vertiginose come e più del precedente…

“Non puoi cambiare il tuo destino…nessun uomo può “
Passate le brevissime (per non dire istantanee…merito del cubetto) schermate di caricamento ci accoglie una schermata dalla suggestiva atmosfera, rarefatta da cupi colori freddi ed orchestrata dapprima da flebili suoni poi, in crescendo, da rigogliose schitarrate metalliche…già, qualcosa è cambiato… il filmato introduttivo (splendido dal punto di vista strettamente tecnico, con inquadrature dinamicamente spettacolari, ma che ancora non raggiunge i livelli di altre produzioni nipponiche come Onimusha 3…) chiarisce in parte tutti i cambiamenti in cui il nostro principe è incappato.
La prima cosa che salta all’occhio è l’atmosfera decisamente spostata verso il gotico-decadente, complice una scelta cromatica con prevalenza di colori cupi e freddi, almeno nelle prime fasi, ed accesissimi e solarizzati colori caldi in alcune locazioni (che ricordano per la seconda volta gli scorci in esterno del castello in ICO). L’alternanza di questi due tipi di cromatismi è dettata dalla collocazione sulla linea temporale della locazione che andremo a visitare, il presente triste e cupo e il passato rigoglioso e solare.
Non si può non rimanere a bocca aperta di fronte a tanta cura per i particolari, ogni parte del paesaggio è sorretta da un engine validissimo in grado di muovere con disinvoltura le splendide quanto articolate architetture messe in piedi dal bravissimo team Ubisoft Montreal, senza dimenticare che il tutto si muove in maniera fluida senza nessun tipo di incertezza ed è ricoperto in ogni sua parte da texture rigogliosamente dettagliate. Tutto ciò che potevano ampliare lo hanno ampliato, comprese le altezze da cui il nostro principe rischia di precipitare.
Incredibile, ancor più del precedente, il senso di vertigine che il gioco riesce a trasmettere. Un altro pregio degno di tutti gli onori del caso è la caratterizzazione del protagonista e dei nemici. Il nostro eroe è stato dotato di un fisico decisamente più possente e da numerosi accorgimenti per cambiarne il look e direzionarlo verso un più affascinante guerriero “dark” tanto che a prima vista sembra il negromante di Dark Alliance o l’elfo oscuro di Champions of Norrath… ovviamente anche qui i cambiamenti non sono solo a livello estetico, il crepuscolare principino ha ampliato notevolmente il panorama delle animazioni riuscendo ad ottenere la mia personale “palma d’oro” per la migliore animazione mai vista in un videogioco! Il nostro alter ego è in grado di andare ovunque e non c’è ostacolo che possa fermarlo, incredibile la sensazione di libertà che riesce a trasmettere lo sfruttamento dell’agilità “circense” di cui è dotato sia nella risoluzione dei “percorsi” da affondare sia nei combattimenti ora più frequenti e cruenti…

The Mark of Persia…
Giocando a POPWW mi è venuto in mente più di una volta il poco compreso “The Mark of Kri”.
L’anello di congiunzione tra i due titoli è la cattiveria con cui il nostro amico poligonale terminava i nemici.
Nel titolo Sony il sangue scorreva copioso e le parti anatomiche dei nostri avversari viaggiavano per lo schermo staccandosi violentemente dal corpo dopo un nostro brutale colpo di spada, nel titolo Ubisoft si è seguita la medesima strada dotando il principe di numerose combo (tante da far invidia a Soul Calibur e talmente spettacolari nella fluidità da annichilire persino Ninja Gaiden…) per procurare immenso dolore virtuale ai nostri malcapitati avversari, aiutato anche da armi sempre più potenti.
Una di queste sarà sempre con noi l’altra la possiamo recuperare dai nostri avversari agonizzanti, entrambe serviranno per combinare attacchi simultanei a doppia lama di devastante potenza (tenete presente che la seconda arma la potrete lanciare a mo di lancia e che periodicamente andrà cambiata per via dell’usura).
Questa scelta stilistica mi ha inizialmente turbato non tanto per la violenza che non mi sconcerta minimamente (la trovo fastidiosa solo manhunt che in fin dei conti non vale nulla senza…) quanto per il brusco cambio di rotta intrapreso dal team…insomma il principino non me lo vedevo proprio a decapitare gli avversari.
Via via che andavo avanti nella storia mi sono accorto che i cambiamenti sono motivati dalla trama, a mio avviso intrigante e ben strutturata. In tutta l’avventura ci sentiremo braccati e in costante pericolo di vita, non riuscendo mai a prevedere quando il nostro “predatore” ( l’inquietante Dahaka, il guardiano del tempo a cui non è andato giù che noi siamo ancora vivi dopo aver liberato le sabbie del tempo nel precedente capitolo…) ci farà visita… appena appare non avrete tempo per pensare al da farsi, dovrete solo correre perché una sola “carezza” di quel losco figuro vi manderà al creatore…insomma sempre e costantemente sotto pressione il tutto coadiuvato da un AI finalmente all’altezza della situazione che ci propone nemici sempre più motivati ad eliminarci.
Come nel precedente avremo a disposizione il controllo del tempo, che tramite la pressione di un pulsante, ci permetterà di tornare indietro di alcuni secondi per evitare di morire per un errore involontario e di rallentare i nostri nemici per permetterci di attaccarli con maggiore ferocia ed efficacia.
La proporzione tra enigmi e combattimenti si è spostata in un imparziale 50/50 non ci saranno mai quiz difficili al punto di bloccarvi per troppo tempo e non ci saranno mai avversari imbattibili, anche se come detto in precedenza sono più numerosi ed intelligenti… interessante anche a scopo narrativo il passaggio passato/presente che continueremo a fare durante il gioco, le locazioni muteranno considerevolmente in torno a noi dandoci continuamente motivo per esplorarle nuovamente… indispensabile ovviamente sapere quando e come muoversi nel tempo… dubbi che passeranno non appena metterete mano al pad…

Non resterò qui ad attendere la morte…
Oltre al già citato cambiamento strutturale un'altra parte del titolo ha subito un corposo restyling , il sonoro. Come vi avevo annunciato poche righe fa la musica alterna parti strettamente ambient a fraseggi di chitarra, accompagnati da basso e batteria, prettamente metal… buona parte delle musiche nei combattimenti ricordano i vari Korn, Coal Chamber, Soul fly, tutte band dallo spiccato gusto ritmico e dalla potenza graffiante di riff chitarristici violenti e d’impatto… il resto come gia vi ho accennato fa largo uso di effetti sonori ambientali e suoni soffusi che privilegiano la componente esplorativa del titolo…unica nota dolente è il doppiaggio, che benché si avvalga della collaborazione di Gabriel Garko (capirai che garanzia…ndT) è costantemente poco ispirato e poco adatto al personaggio… nel precedente era un bel po’ meglio…

Tornerò indietro nel tempo per impedire la creazione delle sabbie…
L’avventura in tutto il suo insieme vi terrà impegnati quanto basta per ritenervi soddisfatti dell’acquisto.
La sfida proposta vanta 3 livelli di difficoltà e vari modi per completarla. Il gioco appassiona e coinvolge il fatto che non compaia un 2 dietro il titolo fa pensare più come ad un altra avventura di una saga in via di sviluppo che ad un seguito fine a se stesso…insomma un ottimo esempio di storia conseguente.

Mi è piaciuto!!! (non come the sands of time ma in fin dei conti è pur sempre il proseguo di una storia con tutti i limiti di meccaniche ormai collaudate…).
Mi ha coinvolto parecchio e mi ha divertito quanto il precedente.
Merita un plauso particolare la versione cubica per la quasi totale assenza di caricamenti e per una resa video ottima grazie ad un filtro che rende gli effetti particellari e le texture più morbide e sfumate… la quasi totale assenza di titoli simili (escluso the sands of time) lo rende un must da acquistare senza remore… un titolo che porta nuovi punti di riferimento per gli action game e che non tradisce la sempre valida offerta di una Softco (la Ubisoft chiaramente…) in continua ascesa…



   
Toni    
 
   
 

  Prodotto
  Ubisoft Entertainment
  Sviluppatore
  UbiSoft Montreal
  Genere
  Azione
  Giocatori
  1
  Lingua 
  Italiano
  Votazione
   
  + Punta di diamante:
  - Graficamente eccelso.
  - Paesaggi strutturalmente pregevoli e dai dettagli strabilianti.
  - Animazioni di un altro pianeta, le migliori mai viste..
  - Atmosfera cupa ed intrigante.
  - Sul cubo (e non solo…) non c'è nessuna lontanamente valida alternativa,tranne il precedente...
  - Pecora nera:
  - Doppiaggio non proprio all'altezza.
  - Per certi versi simile al primo, anche se mutato.
  - Il resto sono solo chiacchiere…
 
 
 

 © Overgame.it La riproduzione parziale o totale dei contenuti di questo sito è vietata. I marchi esposti appartengono ai relativi  proprietari.