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The Darkness 2

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Produttore:
2k Games
Sviluppatore:
Digital Extreme
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
FPS
Giocatori:
1 - 4
PEGI:
18

Nei primi anni di vita dell'attuale generazione di console vide la luce un titolo destinato a diventare col tempo un vero cult per tutti i gamers appassionati di comics e non, sto parlando del primo progetto next gen dei talentuosi Starbreeze, il mai troppo lodato the Darkness. Nato dalle fervide menti di Garth Ennis e Mark Silvestri, il fumetto edito da Top Cow vide la luce nel lontano 96 e si ritagliò un certo numero di fan negli states complice uno stile grafico di un certo rilievo e una componente narrativa avvincente e sopra le righe. Conscia del potenziale ludico del prodotto, 2k prese i diritti di sfruttamento dell'opera e assegnò lo sviluppo del gioco agli svedesi Starbreeze, un team che annoverava tra le sue creazioni un altro gioco su licenza decisamente eccellente, quel Chronicle of Riddick che ci ha regalato un esperienza strepitosa sia sulla vecchia xbox sia sulle macchine attuali grazie al remake/sequel Assault of Dark Athena. Una garanzia di qualità insomma, scelta più che indovinata tant'è che il primo the Darkness fu un titolo decisamente adorato da chi ebbe la fortuna di provarlo (consigliatissimo anche ora, recuperatelo!). Lo scarso successo di vendite, inspiegabile a mio avviso, sembrava aver messo la parola fine alle speranze di chi ne avrebbe gradito un seguito.. ma si sa nell'industria videoludica tutto può succedere.. a distanza di ben 4 anni il brand ancora saldamente in mano a 2k, ritorna con un nuovo fiammante capitolo e, vista l'impossibilità di Starbreeze (impegnati sul più che promettente Syndacate..), è stato realizzato da un altro team capace i canadesi Digital Extreme.
Pronti a scoprire che ne è stato di Jackie Estacado e della tenebra?

We missed you jackieeeee
A distanza di 2 anni dagli avvenimenti narrati nel primo the Darkness (che non vi racconto, giocatelo non ve ne pentirete...) Jackie ha ormai il pieno controllo della tenebra, dominata e assoggettata al suo volere è ora sepolta nel suo subconscio e nelle intenzioni del nostro deve rimanere inerte. A scapito degli ideali inseguiti in passato, il nostro Jackie è un temuto e rispettato boss della malavita. Tra feste faraoniche e auto di lusso la routine giornaliera del nostro protagonista avanza cercando di seppellire nel profondo i demoni di un passato difficile da dimenticare. Purtroppo la quotidianità volutamente vacua e superficiale viene scossa da un assalto improvviso e feroce, qualcuno sa che tipo di potere nasconde dentro di se il giovane Jackie Estacado e vuole a tutti i costi sottrarglielo... impresa tutt'altro che semplice... la violenza dell'attacco spinge Jackie a ricorrere nuovamente ai poteri della tenebra per salvarsi a avere una chance di cercare e fermare chiunque voglia impossessarsi della maledizione che grava su di lui, cosciente del fatto che è il solo in grado di controllarla.
Come per il precedente capitolo la fase di gameplay è introdotta da una breve sequenza che ci presenta in minima parte il background del protagonista, da qui a poco però l'azione si farà incandescente e meticolosamente ci verrà illustrato l'ottimo sistema di combattimento, decisamente comune alla maggior parte degli FPS su console, almeno nei primi minuti prima di scatenare la tenebra. Come nel prequel il nostro oscuro potere viene rappresentato graficamente da due tentacoli senzienti provvisti di fauci, questi utili dispensatori di morte temono la luce in ogni sua forma, è quindi indispensabile eliminare quanto prima ogni fonte di diffusione della stessa prima di affrontare qualsivoglia nemico.
I poteri legati al nostro “ospite oscuro” sono numerosi e decisamente coreografici, ma non sono disponibili tutti da subito, per ottenerli è necessario accumulare punti con le nostre uccisioni quindi spenderli nell'apposito cerchio/albero delle abilità, un sistema interessante che dona un minimo di profondità tattica grazie anche al numero di potenziamenti a disposizione. Di base il tentacolo alla nostra sinistra servirà per interagire con lo scenario prendendo sia oggetti sia avversari precedentemente storditi da un attacco per poi utilizzarli come armi contundenti lanciandoli.
Altra peculiarità del tentacolo è la possibilità di prendere alcuni oggetti più grandi da utilizzare come scudo per i proiettili, almeno temporaneamente, finito lo scopo difensivo l'oggetto in questione può diventare a sua volta un proiettile di devastante caratura. L'altro tentacolo è principalmente di carattere offensivo, utile per smembrare letteralmente gli avversari ma non solo in molte aree le barriere architettoniche andranno debellate proprio con il tentacolo di destra.
Le dinamiche di gioco comunque rimangono ancorate agli FPS, le possibilità offerte dalla tenebra arricchiscono principalmente l'arsenale e le varianti con cui “terminare” i nostri nemici... come nel prequel anche qui avremo l'aiuto dei Darkling, i pestiferi demonietti non lesineranno turpiloqui battutacce e humor nero in ogni occasione, utilissimi in alcune circostanze superflui in altre in ogni caso irrinunciabili per chiunque conosca le ragioni narrative della loro presenza nel mondo di Jackie.

Interessante notare che nonostante i poteri in continua evoluzione il livello di sfida si mantenga sempre su livelli eccellenti mantenendo il giocatore in tensione fino alla fine, cosa che nel prequel purtroppo scemava con l'acquisizione di un abilità nelle fasi finali. Peccato solo per una certa linearita del titolo che in un qualche modo stride con il gameplay leggermente più “libero” del prequel. La sensazione a volte e quella di giocare eventi troppo pilotati senza una reale scelta, nulla di drammatico, ma avrei preferito una struttura più vicina a quella atipica del predecessore, meno ancorato al canovaccio ormai standard di tutti gli FPS

Alternative life of comic book...
Sul versante tecnico/artistico c'è davvero poco da eccepire. Il lavoro svolto dal team è davvero encomiabile. Avere come punto di riferimento il lavoro fatto da Starbreeze con il prequel (eccellente per l'anno in cui uscì e ancora oggi dice decisamente la sua...) avrebbe spaventato chiunque, ma le scelte stilistiche di Digital Extreme appaiono forse più azzeccate che non quelle del predecessore.
Appurate le origini fumettistiche del titolo il team ha optato per l'utilizzo del cell shading, scelta decisamente ovvia per rendere il prodotto ludico il più simile possibile alle controparte comic book.
Tecnica decisamente sfruttata da anni dato che si presta in modo ottimale alla trasposizione videoludica di opere fumettistiche o di animazione, a mio avviso è tra le tecniche più affascinanti, se usata bene regala prodotti dall'estetica eccelsa (pensate a naruto ultimate ninja storm o al primo prince of persia next gen e capirete ciò che intendo...). Il lavoro fatto su the Darkness è indubbiamente ben fatto, i colori accessi e la modellazione poligonale a tratti un po' caricaturale non ha minimamente intaccato il gusto noir proprio del prequel e del fumetto, anzi la scelta di esagerare anche con la componente “gore” ha avvicinato il gioco ancora di più al comic book, anchesso decisamente non adatto ad un pubblico di giovincelli. Eccellenti le animazioni e la fluidità generale peccato solo per alcuni difetti propri del motore fisico del gioco, le collisioni sono a volte imprecise e l'interazione con gli oggetti dello scenario è spesso discriminante con alcuni di questi apparentemente identici a quelli utilizzabili. Non mancano le comprenetrazioni tra poligoni, ma quest'ultimo e gli altri sono difetti a cui purtroppo mi sono rassegnato...

Eccellente il doppiaggio in italiano (selezionabile anche quello originale...non manca nemmeno Mike Patton, leader dei faith no more, che da voce alla tenebra già dal primo capitolo) con voci azzeccate e una recitazione convincente, peccato il labbiale non sempre sincronizzato, ma sono davvero piccolezze, il lavoro generale è sopra la media e di parecchio.

Concludendo...
Un titolo molto atteso da una buona parte di giocatori che (come me) hanno amato il prequel... il risultato raggiunto da Digital Extreme con questo sequel si discosta parecchio da suo predecessore ma non per questo risulta meno affascinante o divertente.
Alcune caratteristiche “dispersive” del primo capitolo lasciano spazio ad una linearità forse eccessiva ma indubbiamente in linea con gli FPS più in voga oggi, un titolo confezionato con professionalità e dedizione che guadagna un posto di rilievo tra i tie-in meglio riusciti di questa generazione... e non è poco..

Slide show
Recensione a cura di:
Toni Viceconti
Votazione
Grafica: 8.5
Sonoro: 8
Giocabilitá: 8.5
Longevitá: 7

Voto Finale
8

+ Punta di diamante:
+ Doppiaggio e voice acting
+ Giocabilità appagante

- Pecora nera:
- Lineare
- Più action oriented del suo predecessore
- Un po troppo corto in single player
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