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Xbox 360 - Limbo
Limbo
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Produttore:
Xbox Live Arcade
Sviluppatore:
PlayDead Games
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Piattaforme
Giocatori:
1
PEGI:
18+
Prezzo:
1200 punti, 15 €
“è un luogo ostile…addentrarsi in queste fredde ombre mi terrorizza, ma non ho scelta, è successo qualcosa di terribile ad una persona a me cara… chissà ora dov’è la mia sorellina…avrà paura? Avrà freddo? Se prova quello che provo io dovrò trovarla in fretta…”

I pensieri che affollano la testa del giovane protagonista di Limbo presumo siano questi, la trama lo lascia supporre senza troppi dubbi. Vostra sorella è incappata in un brutto pasticcio, o almeno questo è quello che siete legittimati a pensare dopo aver percorso qualche metro nei meandri del Limbo, l’oscuro luogo in cui l’impavido fratello si sta avventurando per cercarla. Tutto in questo “mondo” tetro vi è ostile, dai suoi non meglio identificati abitanti, all’ambiente stesso, disseminato in ogni sua parte da trappole e marchingegni pensati per fermare definitivamente chiunque sia così spavaldo da sfidarne gli anfratti. Non siete i benvenuti nel Limbo, ogni parte di questo mondo non vuole semplicemente farvi desistere, fermarvi, vuole uccidervi!
Ogni enigma risolto vi esporrà nuovamente ad un altro ben più articolato e ben più pericoloso…il fine ultimo se non lo risolverete è sempre lo stesso…il vostro decesso, sempre e comunque effettuato in maniera truce.

Per quanto detentore di un gameplay abusato e di meccaniche videoludiche ormai viste migliaia di volte, Limbo ha avuto il grande merito di destarmi dal torpore estivo (il periodo peggiore per ogni videogiocatore…) con una forza è un carisma che credevo estinti insieme ai grandi action adventure del passato, tra i tanti uno in particolare, il mai dimenticato (almeno da me…) Another World, capolavoro senza tempo della compianta Delphine Software. Parecchi sono i punti in comune tra Limbo e l’opera prima di Eric Chahi (autore di Another World…). Entrambi vantano un’atmosfera che difficilmente si riesce a descrivere a parole, lugubre, eterea, minacciosa e affascinante al tempo stesso, unica come pochissimi altri titoli, ma non solo, le emozioni che si provano nell’avanzare superando trappole che portano a morte certa, regalano qualcosa che difficilmente si trova nelle produzioni odierne. Certo Limbo è e rimane un’avventura a scorrimento basata sugli enigmi e sul ragionamento, non certo una novità in termini di gameplay, ma fidatevi di me se vi dico che è ad oggi il miglior esponente di un genere che credevo fosse ormai al tramonto… Ogni azione in Limbo ha la sua conseguenza, mai casuale ma sempre soggetta a leggi fisico/meccaniche, a volte abituati agli eccessi tipici di un videogioco risulta difficile capire l’ovvietà di un meccanismo, l’ovvio che vi sfuggirà più e più volte in Limbo, complice anche il curioso e originalissimo stile grafico.

Tutti i colori del bianco e nero
La cosa che più colpisce nell’immediato in Limbo è sicuramente la cosmesi e l’aspetto tecnico in generale. Mi sento di proclamare l’opera dei Playdead (questo il nome dello studio che ha creato il gioco) come il titolo con la grafica più affascinante e originale mai vista nell’attuale generazione di console (anche in questo mi sento di citare Another World come paragone, la cui cosmesi affascinò più di una generazione…). Benché realizzato in bianco e nero e con l’utilizzo di sole silhouette, giochi di luce e di piani in parallasse, il titolo vanta una profondità di campo e qualità compositiva dell’immagine che ha dell’incredibile. L’ambiente all’apparenza scarno, è colmo di dettagli e finezze stilistiche che farebbero sfigurare persino un corto d’animazione di Tim Burton, a volte pare di trovarsi in un quadro espressionista o in un lungometraggio diretto da Robert Wiene, il regista de “il gabinetto del dottor calidari” con cui il gioco condivide parte dell’atmosfera onirica e stilisticamente “deviata”.
Ma non sono solo questi i pregi, l’esclusiva X360 vanta animazioni di una fluidità eccelsa e lo scorrere del gioco riesce ad incantare quasi come se si trattasse di un film muto proiettato con un macchinario vetusto ma tenace… in movimento è tra le opere più belle che abbia mai visto in ambito videoludico, le foto statiche purtroppo non rendono giustizia a cotanta meraviglia. Nulla sul mercato attuale riesce ad incantare come Limbo, trattandosi di un live Arcade poi il valore intrinseco è assai superiore.

Ottimo anche il sonoro con una predominanza di effetti , rumori e poche ma selezionate tracce audio che altro non fanno che calare ulteriormente nell’atmosfera di cui il titolo è intriso.

Concludendo:
una perla, un piccolo capolavoro che risplenderà negli anni a venire, un superbo esempio di stile, classe e perizia artistica, perderlo sarebbe un errore troppo grande per qualsiasi essere vivente, figuriamoci per un videogiocatore… prendete e giocatene tutti, l’arte videoludica è servita.
Recensione a cura di:
Toni Viceconti
Votazione
Grafica: 10
Sonoro: 9
Giocabilitá: 10
Longevitá: 8

Voto Finale
9.2
Consigliato da Overgame

+ Punta di diamante:
+ Graficamente e tecnicamente oltre ogni immaginazione
+ Artisticamente la punta più alta mai raggiunta in un titolo live arcade (si anche più di braid…)
+ Gameplay derivativo ma inossidabile e coinvolgente

- Pecora nera:
- Purtroppo finisce
- Non molto lungo…
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