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Xbox 360 - Bioshock
Bioshock
Versione per la stampa Versione per la stampa - Commenta la review nel forum
Produttore:
2K Games
Sviluppatore:
Irrational Games
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Sparatutto
Giocatori:
1
Bioshock vi immerge in una città sottomarina i cui abitanti si sono
trasformati in aberrazioni genetiche dalla frenesia omicida… siete pronti a bagnarvi i piedi?
Scelta l’impostazione iniziale tra facile, medio o difficile, il gioco comincia con una breve intro nella quale ci troviamo in un aereo, un
regalo ancora da scartare tra le mani, il tempo di accendere una
sigaretta… quando improvvisamente l’aereo precipita e ci ritroviamo a
nuotare tra i rottami in fiamme. Davanti a noi vediamo quello che può
sembrare un faro, la cui porta aperta ci invita in un ambiente asciutto,
accogliente, con addirittura una melodia nostalgica (La Mèr). All’interno
troviamo una batisfera che, non avendo altra scelta, attiviamo e..
benvenuti a Rapture.

La prima impressione che si ha di Rapture è quella di un’enorme metropoli, del tutto simile a quella che poteva essere la New York degli anni ’40, con grattacieli, insegne e cartelloni pubblicitari in stile art-decò.
Arrivati alla stazione però la poesia lascia il posto alla sopravvivenza..
un pazzo si scaraventa sulla nostra batisfera, ma viene ucciso da qualche altro pazzo. A darci i primi consigli su come muoverci sarà una voce proveniente da una vecchia radio che terremo con noi.

Principalmente Bioshock è uno sparatutto in soggettiva, con un pizzico di elementi RPG nel potenziamento del nostro personaggio e una manciata di situazioni tipicamente platform.
Non è un gioco di esplorazione, e questo è un vero peccato: tiriamo fuori subito la prima pecca del gioco, così via il dente via il dolore:
l’aspetto esplorativo è stato molto limitato. Un po’ troppo lineare, poca
libertà di passare da un’ambientazione all’altra della città. Certo ci
sono diverse stanze da esplorare e passaggi segreti (poco segreti) ma il proseguo del gioco sarà sempre sullo stesso binario. Peccato, perché una metropoli così vasta sarebbe stata uno scenario ideale per un’impostazione di gioco più esplorativa. Questa linearità è un pò compensata dai diversi modi di affrontare i nemici. Due tipologie di armi: classica, con armi da fuoco e diversi tipi di proiettile per ognuna, e genetica, che modica il nostro dna per farci avere poteri speciali come lanciare fulmini dalle dita, palle di fuoco, sciami di insetti ed altre ancora come la telecinesi (la mia preferita). Le mutazioni genetiche le subiremo iniettandoci in vena l’Adam, la droga responsabile della pazzia degli abitanti di Rapture.
Inoltre, in aggiunta alle varie combinazioni di guerra di cui sopra, anche un ambiente dinamico ci aiuterà a trovare il modo più consono di affrontare i nemici. Ad esempio potete utilizzare le torrette che sparano a vista per programmarle contro gli avversari, o far combattere tra di loro due tipologie di nemici, o ancora utilizzare l’acqua a vostro favore, magari con una bella scarica elettrica lanciata ai piedi del nemico a mollo. Forse è un po’ facile il sistema di approvvigionamento di armi e munizioni. Infatti non finirete mai disarmati – a meno che non abbiate la frenesia omicida di sparare a qualunque cosa si muova.

Una nota a parte la merita il grosso palombaro, simbolo del gioco,
chiamato Big Daddy o anche buttafuori. Il suo scopo è quello di aiutare le Sorelline, bambine clonate da una dottoressa, a recuperare l’Adam dai corpi dei cadaveri. I Big Daddy non vi attaccheranno se voi non
attaccherete loro o le Sorelline. Però anche avvicinarsi armati alle
sorelline può suscitare l’ira dei bestioni, che inizieranno a muggire e a
spintonarvi. Attaccare un Big Daddy è un’esperienza abbastanza esaltante, assicuratevi però di avere armi adatte e ben cariche.
La Sorellina, una volta morto il suo protettore, scapperà terrorizzata e si rannicchierà se messa alle strette. A voi la scelta se “prosciugarla”, ovvero ucciderla impossessandovi del suo Adam, o “liberarla”, cioè salvarle la vita e farla diventare umana. Salvando loro la vita, ci viene assicurato dalla scienziata clonatrice che avremo una grossa ricompensa.
Kit medici, munizioni e Adam li troverete anche nei distributori
automatici. Forse un po’ surreale, ma il distributore è anche un pretesto per attivare un minigioco a tempo, in cui dovrete deviare il corso di un fluido verso un punto definito, e la ricompensa sarà il prodotto che volete a prezzo ridotto o anche gratis. Il minigioco non sempre è così facile, e la penalità di un fallimento è un brusco calo dei vostri livelli di vita/energia.

Graficamente il titolo sviluppato dalla Irrational Games è un vero
spettacolo. Tutta l’ambientazione riecheggia degli anni ’40, la luce artificiale è realistica così come l’acqua, riprodotta fedelmente.
La scheda grafica della vostra Xbox 360 si fa finalmente vedere: pareti
umide, legno bagnato, tende di velluto e tappezzeria scadente sono texture eccellenti. Ho invece notato con disappunto la fisica, poco credibile in parecchi casi. Ne cito alcuni. In primis, perché il nostro avatar non viene mai riflesso, neanche guardando su superfici riflettenti?
Perché i colpi di proiettile sui muri spariscono se cambiate stanza e poi tornate?
E se colpite gli oggetti perché anziché spaccarsi rimbalzano nella stanza tipo flipper?
Anche l’acqua che inonda alcune zone rimane sempre dello stesso livello, togliendo pathos all’imminente pericolo di inondazione.

Il sonoro è molto ben studiato. Gli effetti sonori ormai non dovrebbero
più meritare ossequi nei giochi di ultima generazione, eppure qui sono più belli del solito, come lo stillicidio di acqua dal soffitto o i passi
pesanti di Big Daddy che si avvicina muggendo. Non c’è un accompagnamento musicale, ma c’è musica in alcune location del gioco perché trasmessa da apparecchi radio.

Un’ultima, rapida nota a proposito del multiplayer: non c’è.
Non chiedetemi perché, così non me lo sono chiesto io.. so solo che Bioshock è un gioco molto bello, e se avesse avuto un brutto sistema di multiplayer avrebbe perso alcuni punti.

La longevità tiene alta la bandiera grazie alla profondità del gioco, anche se viene attaccata da più fronti.
L’assenza di multiplayer di cui sopra, il fatto che si possa salvare in qualunque punto ed una manna di munizioni forse un tantino esagerata.

In sostanza, Bioshock è un bel gioco perché intrigante, graficamente su alti livelli con una location molto originale, una città sommersa in cui
però avrebbe fatto piacere poter girovagare di più. Invece ci si ritrova
in un percorso obbligato che però non mancherà di stupirvi per la bellezza e per la varietà di situazioni.

Concludendo, se iniziate a giocare a Bioshock starete immersi nelle profondità oceaniche abbastanza a lungo, prima di riemergere vittoriosi ma forse senza la voglia di ricominciare.


Commento webmaster

No.. non ci credo solo 8.5 come voto finale..
Non ci siamo proprio :-), il titolo a mio avviso non deve essere penalizzato solo per la mancanza del multiplayer.
Bioshock ha una trama originale, una grafica affascinante, un ottimo sonoro, una giocabilità fantastica, ok che a volte sembra di giocare in un flipper ed non si ha la possibilità di scegliere il percorso, ma dire che il percorso è lineare è troppo..
Lo sappiamo tutti che esce Halo 3, non facciamo lo sbaglio di paragonare questo titolo ad Halo.
Bioshock va vissuto fino in fondo, con i suoi pro e contro, ma alla fine..
Secondo il mio parere il gioco merita un bel 9.5...
Salvate le Sorelline, non siate cattivi..
Recensione a cura di:
Fabrizio "Faber Coaster"
Votazione
Grafica: 8.7
Sonoro: 9
Giocabilitá: 8.5
Longevitá: 7.5

Voto Finale
8.5
Consigliato da Overgame

+ Punta di diamante:
+ Graficamente è affascinante. Vi sentirete immersi in tutti i sensi nell’ambientazione
+ Finalmente una trama originale
+ Molta scelta su come affrontare i nemici: 2 tipologie di armi combinabili tra loro più un ambiente dinamico

- Pecora nera:
- Poca libertà di esplorazione, troppo lineare
- Longevità leggermente intaccata (no multiplayer, salvataggi infiniti e munizioni in abbondanza)
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