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Xbox 360 - Call Of Duty 3
Call Of Duty 3
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Produttore:
Activision
Sviluppatore:
Treyarch
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Sparatutto
Giocatori:
1 - 24
Non è neppure trascorso un anno, e già abbiamo tra le mani un nuovo Call of Duty, ma questo non può che farci piacere, visto il lavoro svolto da Treyarch. Il gruppo di sviluppatori avvicendatosi all’originale team Infinity Ward (a quanto pare questi ultimi, attualmente sono all’opera sul prossimo capitolo) ha infatti impiegato il proprio tempo a disposizione per incrementare notevolmente l’impatto grafico, ma anche per rafforzare l’unico vero punto debole del precedente capitolo: il multiplayer.
Proprio il fattore Live, lo scorso anno aveva decretato il grande successo del FPS di Activision, come titolo di lancio della console, nonostante i parecchi limiti auto-imposti da un net-code non proprio ottimale (lag e disconnessioni erano all’ordine della partita), da modalità fin troppo classiche e da un numero assai limitato di giocatori contemporaneamente. Bene, dimenticate tutti questi difetti, perché oramai appartengono al passato.

Il numero di contendenti è ora triplicato(!!!), permettendo ad un massimo di ben VENTIQUATTRO soldati di darsi battaglia all’interno delle grandi arene, realizzate appositamente per questo nuovo capitolo (comunque di questo ne parleremo in un secondo momento). La seconda miglioria riguarda il codice di rete, ora stabile ed ottimale come non mai. Non se ne poteva proprio più di messaggi tipo: “rete scollegata”, perchè il gioco non reggeva otto giocatori; oppure personaggi che scomparivano all’improvviso mentre stavi sparando, o di un’altra miriade di bug analoghi, dovuti ai continui lag (e chi lo aveva provato prima della patch correttiva non può che darmi ragione).
Grazie alla correzione di tutti questi difetti è stato possibile aggiungere una pletora di nuove caratteristiche davvero entusiasmanti, ad un gioco che già allora era più che promettente.
Activision ci aveva promesso un gameplay ancora più immersivo e tante gustose novità…hanno mantenuto in pieno la promessa! Oltre alle rifiniture tecniche sono state implementate le caratteristiche da noi tutti attese: innanzitutto l’aggiunta dei mezzi: jeep in grado di far muovere agilmente tre soldati (uno alla guida, uno come passeggero ed uno alla mitragliatrice), moto con sidecar e temibili carriarmati! Il delirio della battaglia, che risulta dall’impiego di questi strumenti bellici, riporta alla mente le incursioni a bordo dei warthog in Halo2.
Oltre a questa non indifferente implementazione, va ad aggiungersi la possibilità di scegliere una classe per il proprio soldato, come avviene in Battlefield o Team Fortress. All’inizio di ogni respawn vi viene concessa l’opportunità di impersonare: due tipologie di fucilieri, ciascuno armato in modo differente; un mitragliere, il ricognitore, dotato di fucile di precisione, binocolo e radio per richiedere un bombardamento; il granatiere, armato di lanciarazzi; l’unità di supporto con in dotazione mitragliatrice pesante e munizioni extra da distribuire, e per finire il medico in grado di rianimare i soldati feriti.
L’adozione dei diversi ruoli sembrerebbe snaturare l’esperienza originale, ma in realtà rende più raffinato il gameplay. Lo arricchisce incredibilmente e gli dona nuova linfa vitale con un tocco di strategia. Questa novità apre le porte a nuovi stili di gioco ed organizzazioni più attente dei gruppi: maggior coesione e gioco di squadra.
Sempre in merito alla sola modalità multiplayer, salta subito all’occhio l’inedita introduzione di un pulsante per effettuare un breve scatto. Durante questa veloce corsa a capo chino (come in Gow), non sarete in grado di fare fuoco, ma avanzerete davvero in fretta. Caratteristica davvero utile per muoversi in massa verso i punti focali o per sfuggire in fretta dai guai (molto utile per il medico quando deve raggiungere in fretta i feriti).
Queste novità si fanno sentire in modo evidente nella nuova modalità “guerra”. I due schieramenti si fronteggiano respingendosi a vicenda, con l’obbiettivo di conquistare tutte le bandiere presenti sulla mappa seguendo un preciso ordine. Questa modalità convoglia tutte le forze nelle zone dove ci si contende il punto strategico per l’avanzata. Si assiste quindi a disperate ritirate ed eroiche rimonte, come fin’ora non si era visto nella serie.
I miei più sentiti complimenti sono comunque rivolti ai level designer, riusciti nell’arduo compito di realizzare arene ampie e variegate. Sono da apprezzare sia le mappe urbane, che consentono l’uso intelligente di mezzi (anche come riparo ambulante per i fanti), sia quelle rurali, particolarmente brillanti per l’effetto estetico (lanciate un fumogeno nel bel mezzo della boscaglia e si scatenerà l’inferno).

Insomma, divertente, caotico, carico di novità, eccetera, eccetera…ma se volessi giocarci off-line sarebbe ugualmente entusiasmante?
Le cose non si discostano, poi così tanto, da quanto giocato in Call of Duty 2, eccezion fatta per qualche bug di troppo durante le scene pre-calcolate in game (a volte non partono quando dovrebbero), per gli obiettivi meno chiari ed evidenti del solito, per un IA meno brillante di quanto ci si sarebbe aspettati e per una trama che nell’intrecciare gli eventi, confonde le idee anziché chiarirle. Se non ci fosse la bandierina che all’inizio delle missioni ci dice di quale esercito facciamo parte, sarebbe difficile capire se siamo Americani, Polacchi, Inglesi o Canadesi.
Treyarch ha svolto un gran lavoro per fornire maggior libertà di scelta al giocatore, che ora può scegliere la propria strada senza troppi sbarramenti. Ciascuna delle quattordici missioni della campagna è ambientata in Francia, all’interno di mappe di dimensioni ragguardevoli…ma anche qui ho da fare le mie rimostranze per la povertà che questa scelta ha comportato: l’abbandono degli eterogenei setting Russi e Nord Africani (le campagne del secondo mitico episodio), che hanno impoverito la seppur valida varietà dei teatri bellici.
L’introduzione di alcuni quick-time-events mi ha onestamente lasciato interdetto, perché si alternano diversivi originali ed appaganti, a noiose attività di routine. Si tratta pur sempre di sperimentazione che gioverà nei prossimi capitoli della serie, ma che per ora a conti fatti non aggiunge quasi nulla al gioco.
Prendendo in esame anche la longevità dell’esperienza single-player, che si attesta sulle classiche dodici/quattordici ore, posso ritenere che siamo assolutamente nella media degli action game per console.

Il miglioramento del comparto grafico è stato uno dei punti su cui il team di sviluppo ha speso molte energie per proporre evidenti migliorie. Il loro duro lavoro si nota da una serie di tocchi di classe non indifferenti, primo fra tutti la presenza di un folto manto erboso, che ricopre colline e spazi aperti delle campagne francesi, donando incredibile realismo all’ambiente.
Il valido motore di CoD2 non è stato riscritto da zero, ma sapientemente rivisitato. Questo ha permesso di introdurre le luci dinamiche ed ha incrementato notevolmente il numero di soldati a video, riportandoci ai fasti del primo capitolo, quando le colline brulicavano di uomini armati e mezzi, che vomitano piombo da tutte le parti (ricordate l’assalto alla “Piazza Rossa”?). Il caos derivante dal engine rinnovato è ancora più evidente nelle fangose battaglie sotto la pioggia battente, in questi casi lo schermo è sommerso da un’orgia di effetti: fumo, esplosioni, acqua e terra che si alzano, soldati che combattono…da restare atterriti per lo sgomento. La guerra è una cosa sporca è CoD 3 la rappresenta in pieno.
Anche l’interattività col fondale sembra incrementata, grazie al sapiente uso di effetti particellari ed al posizionamento di elementi distruggibili in posizioni strategiche. Il senso generale, che deriva da ogni scontro on ed off line, è quello sopra descritto di ragionata confusione, proprio come se venissimo catapultati nel bel mezzo di una battaglia.
Tutta questa meraviglia ha però un prezzo, infatti le texture se inquadrate da distanza ravvicinata, lontani dal furore del combattimento, lasciano insoddisfatti per la risoluzione e la piattezza, ma per notarlo dovreste fermarvi e come si suol dire: “chi si ferma è perduto!”

A parte i difetti elencati durante questa recensione, Call of Duty 3 è da considerarsi un buon seguito, che colma le lacune del suo predecessore e propone una buona manciata di innovazioni.
Anche se inciampa in difetti generalmente banali, non si può non applaudire al lavoro svolto da questi ragazzi.
Recensione a cura di:
Sergio Magliacano
Votazione
Grafica: 9
Sonoro: 8.5
Giocabilitá: 8
Longevitá: 8

Voto Finale
8.5
Consigliato da Overgame

+ Punta di diamante:
+ Ottime modalità multiplayer su Live
+ Realizzazione tecnica di alto livello
+ Controlli ancor più precisi, rapidi ed intuitivi


- Pecora nera:
- Il singleplayer non è all'altezza del multiplayer
- Evidenti bug durante le sequenze scriptate
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Activision

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