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Xbox 360 - Guitar Hero 5
Guitar Hero 5
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Produttore:
Activision
Sviluppatore:
Neversoft
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Rhythm Game
Giocatori:
1
Chi prima arriva…
Sono ormai passati quattro anni da quando Guitar Hero si propose come novità nel mondo dei videogiochi imponendo il proprio stile originale intuitivo e divertente che lo rese re incontrastato dei Rythm Game dando vita ad una vera e propria rivoluzione che sdoganò con prepotenza il genere sulle console casalinghe e ne decretò il successo planetario.

Per la prima volta era possibile, tramite un ingegnoso sistema di mappatura a tasti, provare in maniera convincente le stesse emozioni delle più celebri rockstar sul palco stando comodamente seduti nel salotto di casa e soprattutto senza l’obbligo di saper suonare.

Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti ed il gioco è arrivato ora alla sua quinta incarnazione.
Dopo essere stato dominatore unico ed incontrastato del genere per i primi tre capitoli la serie ha dovuto fare i conti con la concorrenza che sotto il nome di Rock Band proponeva valide alternative che dimostravano di saper rielaborare in maniera spesso più profonda, raffinata ed efficace i concetti vincenti di Guitar Hero.
A partire da World Tour infatti la serie non ha dimostrato di sapersi rinnovare o proporre un effettivo salto evolutivo limitandosi a riprodurre forzatamente le stesse soluzioni proposte dalla concorrenza che di fatto si imponevano come nuovi standard per il genere. Questo aspetto ha impedito a Guitar Hero di tornare agli antichi fasti e piuttosto ha visto il fiorire di edizioni tematiche quali Aerosmith e Metallica che se da un lato hanno assicurato successo commerciale a breve termine dall’altro hanno impedito a Neversoft di concentrarsi sulla longevità e sulla profondità dei singoli prodotti.
Sarà riuscita Neversoft a fare tesoro delle esperienze passate e a proporre qualcosa di fresco all’interno di un genere che ritenere inflazionato è dire poco?

Il cuore batte forte…
…e si vede, la meccanica di gioco è solidissima e collaudata, nulla da ridire.Il cuore di Guitar Hero mostra inalterato tutto il suo fascino in quanto ad immediatezza e divertimento, regalando le emozioni di sempre.
La tracklist è di tutto rispetto, in tutto 85 canzoni. In più si può importare una parte di canzoni da World Tour, dietro modesto pagamento di 280 Microsoft Points per i diritti, utilizzando il codice unico stampato sul retro del manuale di gioco. Tramite un altro piccolo aggiornamento si renderanno compatibili i anche tutti i contenuti scaricabili gratuiti e quelli eventualmente acquistati della versione precedente allargando a 130 il potenziale parco tracce a disposizione, DLC a pagamento esclusi.
Spezzando poi una lancia a favore dell’aspetto tecnico, le tracce di Guitar Hero si dimostrano qualitativamente superiori a livello di mappatura tasti rispetto a quelle di Rock Band e questo si nota soprattutto utilizzando livelli di difficoltà non altissimi su pezzi lenti che risultano molto più gradevoli e di gran lunga meno monotoni.

Ma anche l’occhio vuole la sua parte…
Bisogna dire che in un gioco di questo tipo l’aspetto grafico viene inevitabilmente considerato come secondario o di contorno e troppo spesso finisce per essere trascurato. L’attuale evoluzione del genere e l’esigenza di risultare più competitivi della concorrenza impone inevitabilmente un cambio di rotta.
Un valido impianto scenico e la possibilità di infondere vita e carattere alle vostre controparti sullo schermo è un aspetto molto importante, capace di fondersi con l’essenza della canzone e di generare quella componente unica che solamente un concerto dal vivo è in grado di trasmettere.
Per quanto riguarda il comparto grafico Guitar Hero 5 è pressoché uguale a quanto già proposto in World Tour e non offre che timidi miglioramenti spesso non all’altezza della raffinatezza di Rock Band.
Non si notano sostanziali miglioramenti ne per gli ambienti ne per i personaggi che comunque rimangono di buon livello. Alcuni scenari risultano un po’ slavati e piatti a livello cromatico e per quanto riguarda i personaggi al di là dei modelli predefiniti, quelli proposti per la creazione di un nuovo personaggio sono carenti di espressività e di varietà.
Proprio questa caratteristica imprigiona le seppur minuziose possibilità di creazione all’interno degli stessi pochi modelli e limita i risultati a poche varianti che si possano veramente considerare creativamente valide rischiando di far assomigliare troppo spesso un personaggio all’altro. Purtroppo Rock Band in questo campo è inarrivabile.
Menzione a parte meritano le Rockstar ricreate e resuscitate (nel caso di Kurt Cobain) per l’occasione, di qualità indubbiamente più alta dei personaggi base la cui creazione è documentata nella sezione filmati all’interno del gioco. L’effetto “Bambola Woodoo” è assicurato e la possibilità di utilizzarli costringendoli a cantare canzoni altrui o magari di band rivali non ha prezzo.
Infine la possibilità di utilizzare gli Avatar Microsoft al posto dei personaggi tradizionali offre una scelta in più e contribuisce non poco a rendere più “easy” ed avvicinabile il titolo anche da parte di persone avvezze agli standard visivi introdotti dalle console Wii.

Caccia al tesoro…
Una cosa che salta subito all’occhio rispetto ai capitoli precedenti è lo stile più semplificato e pulito dei menu. Se da una parte questo aspetto potrebbe essere una nota positiva, e funziona egregiamente per i menu principali, quando si passa ad alcuni menu interni che per loro natura devono poter mostrare un discreto numero di informazioni contemporaneamente, quali per esempio i vari settaggi per la creazione dei personaggi o la lista completa delle canzoni, l’interfaccia vi obbligherà a salire e scendere continuamente potendo visualizzare a schermo un numero veramente esiguo di elementi non dandovi peraltro la possibilità di avere un quadro generale della situazione. Avendo a disposizione 85 o più tracce da sfogliare sentirete presto nostalgia della comoda interfaccia di Guitar Hero III.
Per di più, pulizia a parte, i menu nella loro struttura di base non sembrano contenere apparentemente nuove funzionalità.
Non preoccupatevi le novità ci sono ma sono per lo più presenti in spazi secondari e assolutamente non funzionali che rischiano di far passare le stesse completamente inosservate ad un occhio poco attento e smaliziato. In pratica vi troverete a chiedervi come mai non ci sia la possibilità di impostare questa o quella determinata funzione e poi improvvisamente di imbattervi casualmente nei settaggi della stessa chiedendovi il motivo di tutto ciò.

Liberi di giocare…
L’unica novità messa veramente in risalto e presente fin dalle prime schermate è costituita dalla nuova modalità “Party Mode” che consente di entrare o di uscire da una canzone proposta dal gioco in qualsiasi momento ed in totale libertà svincolandosi da preoccupazioni di performance e di impatto sugli altri membri della band, molto utile e divertente nel caso appunto di party e in generale molto adatta alle situazioni casual. La modalità infatti continuerà a scorrere in sottofondo anche in caso di inattività in attesa di uno o più ingressi casuali. Altra grossa novità in questa modalità è costituita dalla libertà di combinare gli strumenti musicali preferiti e svincolarsi dall’impostazione classica di voce, chitarra, basso e batteria. In pratica potete formare una band con voce e tre chitarre o una con voce chitarra e due bassi e così via.
C’è poi la modalità “Carriera” dove, sullo stile dei capitoli precedenti, si devono completare tutte le scalette sbloccando di volta in volta i vari locali e sfidando gli illustri musicisti di turno in battaglie all’ultima nota. Novità di questo capitolo è il sistema a stelle che non obbliga a dover suonare tutte le canzoni di una scaletta ma consente di ripetere in alternativa un’altra canzone per guadagnare il numero di stelle necessario a sbloccare il locale successivo. Utile nel caso vi troviate a che fare con una traccia che risulta non di vostro gusto.
Infine la modalità “Partita Veloce” dove è possibile suonare una o più canzoni a piacimento. Proprio all’interno di questa modalità troviamo una sorpresa molto gradita, abbiamo infatti la possibilità di impostare e salvare permanentemente le regole della modalità stessa in maniera molto intelligente scegliendo per esempio il locale preferito (tra quelli già sbloccati) o se si vuole disattivare la possibilità che la canzone si interrompa a causa dei troppi sbagli. In più si ha la possibilità di pescare dalla tracklist completa fin dall’inizio oppure di crearsi una scaletta di canzoni preferite che una volta salvata sarà disponibile ogni volta. Tutto questo non è possibile in Rock Band se non in maniera temporanea limitata alla sessione di gioco in corso e solo dopo aver sbloccato gli Extra.
Altra succosa novità che verrà apprezzata dalle persone che non hanno la possibilità costante di giocare con altri amici è quella di impostare permanentemente i membri della band non controllati dal giocatore anche se nemmeno in Rock Band nessuno ha ancora pensato alla possibilità di impostare un cantante del sesso opposto di riserva in modo che possa inserirsi nel caso di cambio di voce da maschile a femminile e viceversa.
Una volta creati i personaggi con l’editor oppure selezionati da quelli disponibili agendo dalla schermata di selezione dei membri della band sarà possibile scambiarli con quelli proposti di default e mantenerli per le esibizioni future memorizzando la nuova formazione. La modifica sarà effettiva anche per le altre modalità dove troveremo la nuova formazione pronta ad aspettarci.
Anche in questo caso Rock Band non offre questa intelligente seppure banale possibilità.
In generale si nota un ottimo lavoro di rifinitura della difficoltà soprattutto ai livelli bassi atto a rendere il gioco meno ostico e più accessibile agli occhi dei giocatori meno esperti o alle prime armi
La scelta di lasciare più libertà costituisce di fatto la caratteristica più apprezzabile di Guitar Hero 5 e forse l’unico vero elemento di novità introdotto rispetto agli standard del genere.

Crisi di identità…
Quando si parla di gusti musicali si entra sempre in un campo estremamente soggettivo e volubile. Un marchio di fabbrica di Guitar Hero è sempre stato quello di indirizzarsi a generi prettamente Rock-Metal ma a partire da World Tour la tracklist ha subito una contaminazione di generi sempre più evidente arrivando ad abbracciare anche il Pop. Ovviamente questa scelta può risultare più o meno gradita in base ai propri gusti musicali. La strada intrapresa da Rock Band insegna ed anche Guitar Hero sembra voler far tesoro di questo aspetto.
Sta di fatto che in Guitar Hero 5 troverete Elton John a braccetto con i Megadeth e gli Iron Maiden insieme ai Coldplay, siate preparati.
I puristi storceranno sicuramente il naso ma se dobbiamo parlare di evoluzione questo è un piccolo anche se stentato passo in avanti. Va sottolineato però che tutti questi lodevoli tentativi stridono non poco con l’impostazione generale del gioco che mantiene inalterato, soprattutto nello stile visivo, il rozzo, irriverente e scanzonato stile Rock-Metal dei capitoli precedenti che ben si adatta ad alcune canzoni ma poco o nulla ad altre rendendo veramente bizzarre alcune delle esibizioni.
Spero che il futuro Band Hero risolva questo problema di fondo e non produca invece un’altra versione a compartimenti stagni e fine a se stessa. Il concetto di un unico gioco dove in base ai propri gusti l’utente possa costruirsi tracklist diverse e abbia la possibilità di integrarle costantemente tramite DLC a mio avviso è il modello vincente.
Nessuno per ora è stato in grado di competere con le uscite settimanali ed il catalogo di Rock Band, anche se già a partire da World Tour ci sono stati degli sforzi apprezzabili per arricchire i contenuti esistenti. Spero vivamente che per Guitar Hero 5 gli sforzi siano maggiori in quanto i contenuti aggiuntivi sono in grado di tenere in vita per molto tempo un gioco che altrimenti rischia di finire a discapito delle potenzialità intrinseche nel dimenticatoio troppo presto.

Concludendo…
La scelta ovviamente per Guitar Hero 5 va valutata attentamente in base alla tracklist che può contenere più o meno elementi interessanti a seconda dei gusti personali. Nel caso la lista sia di vostro gradimento o vi sentiate affettivamente più legati alla serie di Guitar Hero non esitate ad acquistarlo, non ve ne pentirete. In caso contrario la scelta potrebbe essere più sofferta a causa della troppa similarità con altri prodotti rispetto ai quali spicca la poca volontà da parte di Neversoft di distinguersi proponendo soluzioni veramente innovative capaci di dare nuova linfa vitale al genere.
Recensione a cura di:
Paolo Ondertoller
Votazione
Grafica: 7
Sonoro: 9
Giocabilitá: 8
Longevitá: 7.55

Voto Finale
8

+ Punta di diamante:
+ Meccanica intuitiva collaudata e vincente che vi terrà incollati agli strumenti
+ Modalità alternative Party Mode e Partita Veloce molto complete e customizzabili
+ 85 tracce espandibili tramite importazione da World Tour e DLC


- Pecora nera:
- Interfaccia menu semplicistica e poco funzionale per quanto riguarda customizzazione e lista tracce
- DLC fino ad ora meno carismatici della concorrenza
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