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Xbox 360 - Infinite Undiscovery
Infinite Undiscovery
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Produttore:
Square Enix
Sviluppatore:
Tri-ACE
Lingua:
Sottotitoli in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Gioco di Ruolo
Giocatori:
1
Square-enix come tutti voi sapete è il colosso giapponese dedito alla realizzazione di giochi di ruolo per console famosa in tutto il mondo, sua infatti è una delle saghe più famose di tutti i tempi conosciuta con il nome di Final Fantasy, saga che ha appassionato i giocatori dell’intero globo e che è stata oggetto d’imitazione da parte di altre software house con risultati alterni ( il vero antagonista de final fantasy è stato trovato solo quest’anno e si chiama Lost Odyssey). Ormai possiamo affermare che Squarenix insieme a Capcom sono i portabandiera per il suolo nipponico nell’ambito dei videogames e che i loro prodotti sono i soli, provenienti dal Sol Levante, che riescono a tenere testa ai colossi americani in quest’era in cui la concorrenza si fa spietata data la grande offerta di titoli disponibile e le numerose piattaforme di sviluppo tra le quali uno molte volte si trova disorientato, scegliere una macchina anziché un’altra è diventato molto più difficile.... Prima di passare all’analisi di Infinite Undiscovery ricordo che è solo uno dei quattro progetti in cantiere per xbox 360, gli altri sono : The Last Remnant, in uscita a fine anno; Star Ocean in uscita il prossimo anno ed infine Final Fantasy 13 di cui non sappiamo ancora i tempi; come vedete di carne al fuoco c’è né parecchia e gli amanti di jrpg non avranno certo tempo per annoiarsi!!!.

Un buon inizio…… ma....
Le vicende narrate in Infinite Undiscovery scaturiscono dal fatto che la luna del pianeta è riconosciuta dagli abitanti come il posto dove è situato il trono degli dei, pieno di pace, ma una malvagia forza ha intrappolato la luna stessa incatenandola alla superficie del pianeta causandone il drastico incanalamento delle energie vitali in un altro modo sconvolgendone il corso, causando la desertificazione di molte aree e la comparsa di mostri che attaccano gli indifesi abitanti. Il responsabile di tutto ciò è il Dreadknight e il suo esercito l’Order of Chains, nel frattempo Capell, un ragazzo di 17 anni abile nell’uso della spada e avvolto dal mistero, è rinchiuso in una prigione in una foresta perché scambiato per Sigmund il capo della ribellione contro Dreadknight e l’Order of Chains. Qui incontra una ribelle anch’essa imprigionata di nome Aya che lo aiuta a scappare e tramite lei si unisce alla causa di Sigmund scoprendo che quest’ultimo ha il suo proprio aspetto. Da qui in poi la vita di Capell assumerà risvolti a lui poco graditi e che lo porteranno a compiere un viaggio pieno di pericoli ma anche di soddisfazioni facendo luce su se stesso e la somiglianza con Sigmund. L’inizio è davvero interessante ma ahimè col passare delle ore di gioco ( in tutto poco più di venti se non volete restare a potenziarvi oltremisura) la storia non decolla affatto e per di più il nonostante il numero di personaggi nel vostro party ammonti a 10, non giova affatto alla caratterizzazione dei medesimi, pare quasi che siano stati messi li solo per far numero e per fare pensare al giocatore di avere un’ampia scelta in merito. Tutto questo fa in modo che non si riescano ad apprezzare gli stati d’animo dei nostri compagni d’avventura e che la narrazione delle vicende di Infinite Undiscovery risulti abbastanza scialba e non curata a differenza delle altre produzioni Square-enix.
Se mi consentite questa è davvero una grande pecca per un gioco di ruolo, genere videoludico dove la storia la fa sempre da padrona decretando il successo o il fallimento del titolo, infatti un gdr dovrebbe darci modo di immedesimarci nei personaggi facendone amare i loro aspetti, facendoci provare le loro gioie e i loro dolori ma in Infinite Undiscovery questo succede di rado.

Scontri, px e due tasti da schiacciare!
Premesso che con Final Fantasy 12 la casa giapponese ha optato per un nuovo tipo di battle- system con il geniale utilizzo del gambit, unica cosa davvero degna di nota in questo episodio della saga che mal sfrutta un buon inizio di storia e che via via lascia un che di incompiuto, anche qui troviamo qualcosa di un pò inusuale per un jrpg ovvero i combattimenti sono in tempo reale. Avremo sotto il nostro comando esclusivamente Capell il quale avrà a disposizione due attacchi uno leggero e uno più forte, inoltre con il tasto y potrà richiedere le cure degli altri membri del party in gioco. Vi sarà sempre la possibilità di curarsi o curare gli altri png tramite un menu apribile con il tasto back visualizzato in alto a sinistra ma questa opzione risulta davvero scomoda poiché essendo i combattimenti in tempo reale i nemici non staranno di certo a guardare. Tutti i personaggi con l’aumentare di livello impareranno nuove abilità le quali potranno essere settate nell’apposito menù di skills e usate in battaglia per un massimo di due opzioni. I membri del nostro party agiranno indipendentemente da noi, vi ricordo che avremo sotto il nostro controllo solo Capell, in base alle skills settate. Potremo però dare loro degli ordini come effettuare degli attacchi combinati con noi per causare più danni o incentrare i loro sforzi sul nostro stesso avversario, oppure potremo dare loro carta bianca lasciandoli agire come meglio credono. Ad esempio, finché tutti i membri sono in buona salute useranno abilità da combattimento, ma se un png o noi stessi siamo a corto di hp si concentreranno solo sulla cura, lasciando a noi l’onere di freddare i nemici…da soli! Capell inoltre potrà tramite la “connesione” ad un altro personaggio imparare nuove abilità dai propri compagni, in più potremmo sempre selezionare le abilità degli altri png e usarle in qualsiasi momento anche se il tutto risulta un po’ troppo macchinoso. Alcuni personaggi inoltre potranno creare pozioni e oggetti combinando le materie prime trovate come erbe, frutti o pezzi di ferro, anche qui più oggetti combiniamo e più salirà il nostro livello specifico in questa abilità facendo in modo che con il prosieguo della storia possiamo creare oggetti sempre più potenti. Infine alcuni personaggi avranno la possibilità di cucinare, scrivere e incantare oggetti sempre tramite il menù di creazione. Come ogni gioco di ruolo giapponese salendo di livello miglioreremo i parametri standard di ogni membro del party ossia: hp, mp, attacco, difesa, mira, agilità e intelligenza. I mostri saranno visibili su schermo nelle ampie aree di combattimento e dopo un certo lasso di tempo (abbastanza breve) ricompariranno e saranno affrontabili di nuovo consentendoci così di fare un po’ di power-levelling.

Il Design

Tra i tanti limiti di Infinite Undiscovery e bene segnalare il level design e il character design. Gli ambienti risultano non molto curati e con un certo grado di anonimato, le strutture architettoniche che tanto stupivano nel filmato iniziale, in-game risultano decisamente povere sia in numero di poligoni sia nel design stesso, decisamente vetusto per un gioco uscito nel 2008. fortunatamente nelle città più grandi potremmo ammirare un vasto numero di persone con le quali dialogare, e sebbene non siano dei capolavori concettuali in ambito character design, si lasciano apprezzare anche nella propria individualità. I personaggi sono discretamente realizzati ma nulla di più, il design abusa non poco della tradizione nipponica di questo tipo di giochi presentando flotte di ragazzini androgeni dall’abbigliamento improbabile e dalle animazioni a tratti sconcertanti per la loro rigidità. Per i nemici il discorso non varia granchè, la scarsa varietà e il discutibile design penalizzano l’impatto iniziale che in alcuni casi riesce quasi a sorprendere.
Sotto l’aspetto delle composizioni musicali spezzo una lancia in favore degli autori poiché il titolo contiene composizioni di buon livello che danno il giusto incedere alla narrazione, discorso diverso per il doppiaggio non proprio all’altezza (il gioco è interamente localizzato in inglese…….). Inoltre i labbiali sincronizzati non sono a tempo con i dialoghi…ad oggi assolutamente inaccettabile, non è che chiediamo la stessa dedizione ammirata in mass efffect, ma quanto meno credibile…in questo titolo non si arriva nemmeno al minimo sindacale, da rivedere!!!

In conclusione
Le premesse per aspettarsi molto di più da un titolo Square-enix c’erano tutte probabilmente la casa nipponica si sta, come accennato nell’introduzione, concentrando su altri progetti. Il tutto però non fa da scusante al risultato finale perché, chi spende 60 euro per un gioco dovrebbe avere un prodotto di ottima qualità ma purtroppo nel 2008 ci troviamo di fronte ancora a prodotti confezionati in fretta e poco curati che in altri tempi sarebbero stati venduti a prezzo budget… Inoltre le quasi 20 ore di gioco sono un vero insulto a un titolo appartenente a questa categoria, se considerate anche il fatto che la storia comincia bene ma continua e finisce in malo modo devo rimandare l’acquisto del prodotto solo a chi si sta veramente annoiando… finche il tempo e clemente consiglierei altro… ma farsi una passeggiata no???.
Concludendo non basta chiamarsi Square-enix per avere successo...
Recensione a cura di:
Marco “Pio” Piana
Votazione
Grafica: 6
Sonoro: 7
Giocabilitá: 6
Longevitá: 5

Voto Finale
6

+ Punta di diamante:
+ Buono il sistema delle abilità collegate
+ Alcuni ambienti evocativi
+ Colonna sonora pregevole

- Pecora nera:
- Narrazione scialba
- Longevità ridicola
- Niente caratterizzazione dei personaggi
- Graficamente sufficiente
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