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In collaborazione
Xbox 360 - Prey
Prey
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Produttore:
Take-Two Interactive
Sviluppatore:
3D Realms
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Action Sparatutto
Giocatori:
1 - 8
Il periodo estivo, si sa, videoludicamente parlando è piuttosto avaro di uscite interessanti…
bè il più delle volte è così, ma capita a volte che qualche soft-co regali ai gamer a digiuno qualche prelibatezza proprio mentre credevano di riaccendere la propria console alle prime avvisaglie d’autunno… cosi ha fatto take 2 con somma gioia dei giocatori verde crociati che stanno passando l’estate combattendo alieni nella terrificante astronave di PREY.

I più hardcore di voi avranno già sentito nominare il gioco in questione parecchie volte, in effetti di tempo ne è passato parecchio (10 anni…) da quando il gioco è passato dalla fase concettuale alla fase pratica di sviluppo…il team Human Head di cambiamenti in fase di game e level design ne ha fatti a iosa, il gioco è stato più volte cominciato, interrotto e ricominciato da zero, l’unica cosa che non è variata è la trama decisamente fuori dal comune e il concept alla base del gameplay, che finalmente grazie ai motori grafici odierni (dal geniale Carmack, l’engine di doom 3…ancora all’avanguardia nonostante l’età…) non è più stato soggetto a compromessi di nessun tipo…
Ma andiamo con ordine…

La storia narra le vicende di Tommy, giovane cherokee che poco apprezza la sua discendenza di pellerossa, e delle persone a cui tiene di più, il vecchio e saggio nonno e la sua adorata fidanzata Jen. In una serata come tante nella riserva in cui vive accade qualcosa che segnerà per sempre la sua esistenza, una forza possente e sconosciuta preleva Tommy e la sua famiglia dalla loro terra natia portandoli in un luogo che il povero pellerossa imparerà a conoscere ed odiare. Una razza aliena decisamente poco amichevole ha deciso di conoscere meglio gli abitanti della terra prelevandone una sostanziosa parte e traghettandoli in modo piuttosto brusco in una sorta di astronave… niente di questo luogo può dirsi somigliante a qualcosa che Tommy abbia visto anche solo al cinema…in questo luogo nulla segue regole che abbiano un senso logico…qui non conta nulla, la gravità o la più basilare concezione di spazio percorribile o percepibile, sono solo lontani ricordi di una vita passata…in questo luogo tutto è DAVVERO relativo… il nostro alter ego imparerà a proprie spese come sfruttare le peculiarità di questa nuova realtà artificiale, ma l’aiuto più grande per uscire da questa assurda situazione arriverà proprio dalle origine cherokee che cerca di reprimere da tempo…

“volevo vedere il mondo, non un altro mondo!!!”

La prima cosa che ho pensato pad alla mano è stata ”che palle l’ennesimo FPS”, nell’affermazione l’unica verità è che PREY è un FPS… ma non un comune FPS, anzi a dirla tutta è uno dei più atipici e contorti parti videoludici che mi sia mai capitato di provare… al di la della trama che a primo acchito può sembrare una colossale stro…emh… collezione di banalità (in realtà coinvolge e l’interesse va in crescendo con le ore di gioco…poche in verità), il gameplay merita una menzione speciale e al team va un plauso per come è stata integrata ottimamente l’interattività con l’ambiente circostante, una cosa del genere non accadeva da half life 2… come vi accennavo qualche riga fa, la gravità non ha alcun senso in PREY, cosi come la vostra percezione di spazio…mi spiego meglio, in ogni area che affronterete camminerete su una superficie, ma non è detto che nell’esplorarla rimarrete su quella superficie… potrete ritrovarvi a camminare sui muri adiacenti o sul soffitto per poi uscire da una porta che all’inizio dell’esplorazione si trovava proprio sopra di voi…a migliaia di metri sopra di voi! Cosi come le stanze in cui capitate involontariamente, ad una prima occhiata sembrano prive di uscita, ma siete proprio sicuri che la cassa sul pavimento sia solo una cassa? E siete davvero sicuri che sia chiusa da tutti i lati? Domande stupide? Può darsi, ma sono proprio le domande assurde che vi salveranno la vita, perché credeteci, anche le soluzioni degli enigmi sono assurde in PREY… inutile negare che sono entusiasta del gameplay, in ogni minuto il titolo Human Head regala attimi di puro delirio rinnovandosi di continuo e soprattutto senza frustrazioni di sorta.
Per evitare inutili pellegrinaggi in caso di morte accidentale il gioco si avvale di numerosi check point e di una peculiarità ai fini narrativi che torna dannatamente utile ai fini ludici… il decesso prevede l’esplorazione del regno dei morti e il combattimento per ripristinare l’energia del nostro spirito e tornare in possesso della controparte fisica. Il “vagare” del nostro spirito non si limita al solo decesso, in qualsiasi momento tramite la pressione di un tasto, entreremo nel regno spirituale (si lo so, state pensando a soul reaver… simile si ma in PREY è decisamente più semplice entrare e uscire dai due piani…), indispensabile per risolvere enigmi e in alcuni momenti passare inosservati.

Tecnicamente benché non deprecabile, soffre di tutti i limiti di un motore grafico ormai un po’ datato, il peggio però è che la versione x360 è stata ottimizzata da VENOM games che inspiegabilmente non è riuscita a trasferire perfettamente la comunque piacevole controparte per PC… i motivi mi sono pressoché oscuri ma mi indispone vedere un hardware come la 360 sfruttato così male…il risultato per rendervi l’idea è poco lontano da quake 4…molto poco lontano…
Sul character design e sul tipo di atmosfere potrei disquisire per ore senza riuscire a farmi capire, vi dirò solo che di mascelloni ne ho visti già abbastanza e che di ambienti grondanti carne e metallo ne sono pieni già diversi giochi…guarda caso condividono tutti lo stesso motore… un po’ di fantasia in questo frangente non avrebbe guastato…ovviamente l’illuminazione dinamica è tra le migliori mai viste… insuperate dai tempi di doom 3 infatti…

Menzione speciale anche per le musiche, ottime e pertinenti, epiche e maestose nel momenti giusti, malinconiche è drammatiche in altri, ottime sotto tutti i punti di vista.

Tutta questa opulenza di giocabilità purtroppo si esaurisce in una manciata di ore… il gioco termina dopo troppo poco tempo, e il palato ormai abituato a cotanta pietanza ne vorrebbe decisamente di più… be’ accontentiamoci, non capita spesso di trovare un prodotto così “fresco” dopo ben 10 anni di gestazione..
Recensione a cura di:
Toni Viceconti
Votazione
Grafica: 6.5
Sonoro: 7.5
Giocabilitá: 9
Longevitá: 7

Voto Finale
8

+ Punta di diamante:
+ Giocabilità eccelsa
+ Level design e interazione fuori parametro
+ Divertente e discretamente impegnativo


- Pecora nera:
- Poco longevo
- Tecnicamente inferiore alla controparte PC
- Ottimizzazione difettosa
- Stile grafico e character design ormai datato
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