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Xbox 360 - Resident Evil 5
Resident Evil 5
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Produttore:
Capcom
Sviluppatore:
Capcom
Lingua:
Sottotitoli in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Azione
Giocatori:
1 - 2
Lungamente atteso da tutta l’utenza delle console HD, il nuovo capitolo del survival Horror made in CAPCOM arriva finalmente sugli scaffali. L’hype generato attorno alle caratteristiche del gioco era ormai diventato di proporzioni titaniche ed ovviamente noi di Overgame, come il resto dei gamers sparsi per il globo, contavamo i minuti che ci separavano dalla “vera” prova del gioco, la demo rilasciata a febbraio aveva infatti creato delle perplessità in alcuni e confermato i dubbi ad altri.

Ciò che evidenziava la demo era un stoico ancoraggio del gameplay ai canoni già ampliamente esplorati nel prequel, niente di tanto grave se non fosse che lo splendido Resident Evil 4 uscì ben quattro anni fa!! La qualità dell’ultimo titolo realizzato dal “dinamico duo” Mikami-Kobayashi è tutt’ora riconosciuta all’unanimità (io stesso in sede di recensione diedi a RE4 un 10, l’unico assegnato nella mia carriera di recensore e l’unico 10 dato da Overgame…), ma si sa il mondo dei videogiochi vive anche di evoluzioni e stravolgimenti, lo stesso RE4 si meritò quel voto proprio per la coraggiosa evoluzione che stravolse l’ormai stantio gameplay della saga, innovazioni che da allora hanno adottato quasi tutti gli action/adventure a base di scontri a fuoco.
In questi 4 anni però le meccaniche del capolavoro creato dal “production studio 4” sono state modificate e adattate ad altri giochi di altrettanta qualità, uno su tutti il meraviglioso DEAD SPACE, che tra i tanti pregi ha avuto il merito di rendere dinamico e meno impacciato il sistema di controllo/combattimento collaudato in RE4 mantenendo nel contempo una tensione palpabile e un’atmosfera tra le più agghiaccianti respirate negli ultimi anni (incluso anche il cinema…).
Ovvio che in un sequel di un capolavoro ci si aspetta il massimo della qualità in ambito tecnico e il miglioramento sistematico di tutte le peculiarità videoludiche che hanno reso grande il prequel...
Purtroppo per RE5 (e per tutti i fan della saga…) così non è stato…

Chris? Ma sei davvero tu? (un suo braccio, una mia gamba! diceva Dan Peterson…)
È indubbio che il primo impatto con l’estetica di RE5 sia folgorante, nell’immediato la grafica è davvero sconvolgente, tutto appare curato in maniera maniacale, a partire dai dettagli delle texture (tra le più dettagliate mai apparse fino ad oggi…) fino ad arrivare alla modellazione poligonali dei personaggi, figure di una “plasticità” anatomica realistica e animata in maniera più che efficace. Eccellenti anche tutte le soluzioni tecniche di “contorno” come l’uso delle fonti di luce integrate nel gameplay e l’utilizzo mai invasivo del QTE già impiegato nel prequel e qui migliorato e integrato ancora meglio nelle cut-scene.
Notevole poi la varietà delle ambientazioni, la loro bellezza come la vastità appare notevole anche se a tratti illusoria, la linea d’orizzonte offre a volte paesaggi mozzafiato, specie per l’utilizzo eccellente delle gradazioni cromatiche, perfettamente in linea con le ambientazione che il team voleva rappresentare…
ottima anche la componente audio del gioco, come RE4 doppiato in inglese in modo eccellente e graziato da un uso intelligente della colonna sonora, incalzante all’arrivo dei nemici e sommesso e ricco di effetti ambientali nelle (pochissime) fasi esplorative.

Ma come vi accennavo nell’introduzione non tutto il comparto tecnico merita soli punti esclamativi, le perplessità si avvertono pesanti quando vi rendete conto che l’interattività con lo scenario è limitata a esigue sequenze predefinite, quando nel colpire i vostri avversari (chiamati Majini…) li vedrete eseguire le stesse identiche animazioni dei Ganados di RE 4, quando nel voler avanzare attraverso dei panni stesi ad asciugare vi bloccherete come se voleste avanzare attraverso un muro di cemento armato il tutto senza il minimo movimento o piega del tessuto in questione… quando nel sparare con lo shotgun in faccia ad un avversario lo vedrete indietreggiare come punto da un insetto… e via via così con piccoli grandi difetti perdonabilissimi ad un prequel come RE4 ma decisamente inaccettabili in un seguito come RE5 specie dopo aver giocato ad un altro survival horror come DEAD SPACE… imperdonabile anche il sistema di controllo, ormai troppo vecchio per sembrare credibile ed inadatto al nuovo corso del gameplay in questo genere di giochi da RE4 in avanti, la natura action/shooting ha infatti prevalso, il numero di avversari e la loro velocità è aumentata in modo da trovare inaccettabile la propria dipartita per causa della lentezza di risposta del proprio avatar alle nostre sollecitazioni… anche perché l’unica difficoltà per portare a termine il gioco è proprio l’inadeguatezza del sistema di controllo alle attuali esigenze del gameplay adottato dalla saga, e a poco servono le aggiunte dell’ultim’ora come il sistema di copertura che funziona solo ed esclusivamente quando vuole il gioco (implementazione decisamente rozza perdipiù…).

Irritante non poco anche la nuova gestione dell’inventario, nel voler regalare alla saga un’impostazione più “hardcore” si è deciso di far selezionare i propri oggetti in tempo reale, la gestione è contemporanea per entrambi i personaggi giocanti sia se giocato in co-op sia se giocato in single player, il problema è che mentre scartabellate tra i vostri “averi” siete completamente vulnerabili agli attacchi… le limitazioni del numero di pezzi trasportabili è in parte mitigato dai 2 inventari “fintamente” separati.
Non è la prima volta che la saga di RE affida la vicenda a due personaggi giocanti e cooperanti (RE0 utilizzava contemporaneamente Billy e Rebecca…), ma la sensazione e che questa volta si sia optato per implementare e “obbligare” un co-op “reale”, ossia spingere i giocatori di RE ad affrontare il gioco costantemente in cooperativa, due teste in questi casi sono meglio di una… ma va detto che l’I.A. del nostro partner è decisamente evoluta, potrete indirizzarla in modo semplice decidendo il profilo con cui condurre l’azione, “attacco” e “copertura” sebbene sembrano limitati offrono uno spettro d’azione notevole per il nostro partner, abbastanza per garantirvi la massima assistenza nelle situazione più concitate, purtroppo però la buona gestione di Sheva Alomar (nome della nostra splendida partner…) da parte della CPU non basta ad limitare le pessime performance del sistema di controllo… la cosa che sconvolge è che nonostante l’introduzione del co-op, RE5 ha lo stesso identico gameplay di RE4 e a tratti pare abbia anche lo stesso motore, abbellito in modo stupefacente certo, ma derivativo in modo inequivocabile da quello del prequel con tutte le sue limitazioni, decisamente trascurabili 4 anni fa perché di meglio allora non c’era assolutamente nulla… ultimo problema, ma non in scala di importanza, la longevità del titolo…imbarazzante… a livello normale non impiegherete più di 9 ore per terminarlo, in tempi odierni non è certo deprecabile, ma in paragone con il prequel (oltre 20 ore per terminarlo la prima volta…) risulta decisamente inadeguata.

Urobos, i Majini e l’eredità di Leon Kennedy
Un titolo controverso come pochi, il problema non è la qualità del gioco, a conti fatti ben sopra la media, ma il nome che porta e l’eredità che è costretto a raccogliere… Resident Evil 4 era un vero capolavoro è lo è tuttora se analizzato in base al contesto in cui è stato rilasciato… Resident Evil 5 invece arranca in un mare di ottimi titoli basandosi su meccaniche che nel bene o nel male (per qualcuno…) si sono evolute e concretizzate in un altro e più meritevole Survival Horror, genere che a quanto pare ha perso il suo vecchio sovrano, detronizzato in modo forse irrimediabile da un ingegnere in armatura spaziale uscito praticamente dal nulla…

P.S. per una ragione che tutt’ora mi è ignota il titolo e giocabile solo alla risoluzione di 720p, se provate a giocarlo a 1080p oppure a tutte quelle superiori consentite dal cavo vga, assisterete al peggior caso di mancato V-SYNC mai vista in questa generazione di console, roba da mal di testa!
Lo schermo verrà attraversato costantemente da linee orizzontali che di fatto “dividono” lo schermo… spero ardentemente in una patch correttiva… errori come questo non sono tollerabili da una soft-co come CAPCOM!
Recensione a cura di:
Toni Viceconti
Votazione
Grafica: 9
Sonoro: 8
Giocabilitá: 6.5
Longevitá: 6

Voto Finale
7.8

+ Punta di diamante:
+ Graficamente impattante almeno nell’mmediato
+ Sonoro e doppiaggio esemplare
+ Frenetico
+ Ambientazioni varie e ben realizzate

- Pecora nera:
- Tecnicamente “furbo”
- Sistema di controllo ormai anacronistico
- Scarsa longevità
- Eredità pesante…
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