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Xbox 360 - Two Worlds
Two Worlds
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Produttore:
TopWare Interactive / Zuxxez Entertainment
Sviluppatore:
Reality Pump
Lingua:
Sottotitoli in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Action GdR
Giocatori:
1 - 8
Tempo fa le pagine virtuali di Overgame ospitarono la preview di un titolo ambizioso, un gioco che a detta degli sviluppatori doveva in un qualche modo intaccare la supremazia di Oblivion nel panorama dei GDR di stampo occidentale, il gioco in questione era Two World… dopo una gestazione allucinante il titolo di reality pump si rende disponibile sul mercato e no, non ha intaccato minimamente il valore del capolavoro Bethesda… ma andiamo con ordine…

Tanto tempo fa in due terre lontane lontane…
Il gioco parte immediatamente raccontandoci il background storico delle terre di Antaloor.
300 anni il signore degli orchi Aziraal, con un esercito di suoi pari, varcò i cancelli del proprio mondo con l’intento di invadere le terre pacifiche (o quasi…) in mano agli umani, fu una guerra sanguinosa per entrambi gli schieramenti, ma qualcosa non andò esattamente come si aspettava il demoniaco sovrano, e fu così che i guerrieri che gli opposero resistenza riuscirono ad intrappolarlo in un “luogo” dove non avrebbe più potuto nuocere… purtroppo nulla si può dare per scontato quando si ha a che fare con il “signore della distruzione” e dopo ben 3 secoli il poco socievole personaggio viene accidentalmente trovato e liberato…un ombra scura ora avvolge il destino di Antaloor… ed è proprio a questo punto che entriamo in gioco, il nostro avatar è un cacciatore di taglie, un guerriero mercenario che certo non brilla per eroicità, ma qualcosa nella sua vita cambia, l’unica persona a cui tiene (la splendida sorella minore Kira…) viene misteriosamente rapita senza una ragione apparentemente plausibile… la prima cosa da fare è chiaramente intraprendere un viaggio alla ricerca di indizi per ritrovare l’amata consanguinea, sarà un viaggio lungo e pericoloso e non sarà facile raggiungere il nostro obiettivo, anche perché non sarà l’unico… nostro malgrado incroceremo il nostro destino con quello delle terre di Antaloor, e nel bene e nel male ci tocchera salvare almeno uno dei “due” mondi!

Per quanto piena dei soliti cliché da polpettone fantasy, la trama di Two World riesce comunque ad intrigare fin dalle prime battute.
I 2 mondi realizzati dal team sono innegabilmente vasti e credibili nella struttura, i boschi appaiono giustamente intricati e ricchi di ogni forma di vita comune a quel tipo di ambiente, stesso discorso per ciò che concerne la popolazione delle città e/o villaggi, tutti ben caratterizzati e comunque parte di un contesto vario e diversificato a seconda delle zone in cui sono collocati. La cura riposta nella creazione del background è seconda solo ad Oblivion, ma se il capolavoro di Bethesda non smette mai di sbalordire, il titolo reality pump arriva ad un livello discreto senza mai varcarlo, in questo si può apprezzare il tentativo (riuscito…) di mantenere costante l’interesse e il coinvolgimento del giocatore nei confronti di un contesto narrativo che vanta pregi ben diversi dall’originalità. Un aspetto che lascia un po’ perplessi è l’allineamento morale che deciderete di seguire, la vostra condotta non influenzerà minimamente la trama, semplicemente limiterà gli accessi ad alcune delle side quest disponibili… tuttavia e bene valutare il comportamento in base alle situazione, un eccessiva cattiveria a danno di innocenti potrebbe minare i rapporti con chi vi da lavoro, denaro e nuove quest per potenziare i parametri a cui siete soggetti (dopotutto non state mica giocando ad Overlord!), siate crudeli con chi se lo merita!

Il sistema di combattimento tanto sbandierato all’epoca dello sviluppo non è certo il più versatile e completo visto sulla piazza, anzi! I tipi di attacco sono essenzialmente 2, uno di tipo magico uno di tipo “fisico”, entrambi sono ovviamente customizzabili nel corso dell’avventura, potranno sicuramente risultare più efficaci con il passare del tempo, ma a livello coreografico non differisce minimamente da quello che abbiamo già visto in migliaia di titoli simili… intrigante invece il sistema di potenziamento alchemico e la modifica delle armi, tutto può essere variato e migliorato non poco grazie alla mera sperimentazione che in altri titoli ci veniva negata (una lacuna minima del pluriosannato Oblivion era appunto la limitazione alchemica…). Il resto dei potenziamenti che interessano il personaggio avvengono con l’ormai canonico aumento di esperienza che di volta in volta ci mette a disposizione alcuni punti da assegnare alle varie peculiarità che ci contraddistinguono… assegnare i punti determinerà la vostra predisposizione ad un tipo di classe tra le varie presenti nel gioco, scegliere accuratamente cosa potenziare vi renderà più o meno idonei alle vostre attitudini inizialmente solo indicative, qualora vi foste sbagliati nell’assegnare alcuni punteggi non temete, in ogni città troverete dei modificatori di abilita che dietro lauto compenso monetario, vi permetteranno di variare delle scelte frettolose…
Purtroppo il buon sistema di customizzazione è vanificato dalla gestione del menù, assolutamente tra le più infelici che mi sia capitato di utilizzare, le continue sovrapposizione di scritte unite alla scarsa leggibilità delle stesse (io gioco su un HDTV con cavo VGA a 1360x768, giusto per dirvi che su un CRT la situazione potrebbe peggiorare...) rende la sola selezione degli oggetti a volte inutilmente complessa… così come è inutilmente complessa la lettura della mappa, capire dove siamo, inche direzione guardiamo e soprattutto che quest abbiamo attive è un impresa davvero allucinante! Se lo zoom è troppo vicino le icone si sovrapporranno l’una sull’altra oscurandosi a vicenda, mentre se utilizziamo uno zoom più distante è tutto troppo piccolo per capire qualcosa, e no, non ci sono livelli di zoom intermedi!!!

Ma non era meglio un fatto bene?
Arriviamo all’aspetto più trascurato da reality pump nel loro primo titolo per xbox360, il comparto grafico. Intendiamoci non è tutto da buttare, molti dei paesaggi sono assolutamente evocativi specie nelle zone di fitta vegetazione, la bellezza di alcuni scorci è innegabile come è innegabile la solidità poligonale di molte delle strutture architettoniche presenti nel gioco, ciò che davvero non convince sono i personaggi, lo scarso numero di poligoni utilizzati uniti alla poca cura dedicata ai dettagli delle texture che li ricoprono, rende i poveri abitanti virtuali di Antaloor dei brutti e sgraziati manichini che riportano alla mente i primi arditi (ma riusciti…) tentativi di modellazione poligonale umana fatti sulla vecchia PS1, allora gridavamo al miracolo, ora lo stupore è lo stesso ma per ben altri motivi… anche le animazioni benché basate sul motion capture non sembrano appartenere ai personaggi virtuali di una console odierna…un vero peccato, perché ripeto, gli ambienti sanno regalare momenti di stupore anche se a volte i caricamenti repentini e il pop-up continuo ne intaccano la bellezza…

Ottimo invece il comparto audio, splendide le musiche assolutamente evocative e mai fuori contesto eccezionalmente malinconiche nei momenti più intensi e giustamente epiche nei combattimenti, le voci e le interpretazioni dei vari npg si mantengono su livelli discreti così come gli effetti sonori.

Un titolo sicuramente vasto e profondo che soffre di una forse eccessiva leggerezza del team in fase di sviluppo, alcuni errori erano facilmente evitabili, altri è solo mancanza di esperienza… le premesse per un ottimo titolo c’erano tutte, probabilmente il tempo e il denaro sono stati troppo pochi… speriamo che con il prossimo titolo il team ridimensioni le sue ambizioni ed investa nelle proprie capacità che benché acerbe hanno ampi margini di crescita...
Recensione a cura di:
Toni Viceconti
Votazione
Grafica: 5
Sonoro: 8
Giocabilitá: 7
Longevitá: 9

Voto Finale
6.5

+ Punta di diamante:
+ Vasto, anche più di Oblivion!
+ Sistema di crescita del personaggio e potenziamento, divertente e intuitivo
+ Ottima colonna sonora
+ Estremamente longevo


- Pecora nera:
- Dispersivo
- Menù poco chiari e a tratti davvero illeggibili
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Newave

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