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Xbox 360 - Vampire Rain
Vampire Rain
Versione per la stampa Versione per la stampa - Commenta la review nel forum
Produttore:
AQ Interactive
Sviluppatore:
Artoon
Lingua:
Inglese
Versione:
Pal
Genere:
Azione
Giocatori:
1 - 8
L’estate 2007 si è rivelata almeno fino ad ora la più carica di uscite videoludiche più o meno interessanti.
La maggior parte di questi titoli sono disponibili sulla console verde crociata della casa di Redmond. Uno degli ultimi arrivi è questo Vampire rain (da adesso VR…), un titolo che fa parte del trittico made in japan importato direttamente da microsoft in occidente (gli altri due sono il modesto Tenchu Z e lo sparatutto di square-enix project silpheed)… purtroppo esattamente come il compatriota Tenchu Z, il titolo dei nipponici Artoon non tenta in alcun modo di colmare il divario attuale tra sviluppatori occidentali e orientali, ma contrariamente ai ninja di from software riesce ad essere un po’ più interessante, almeno sotto il profilo narrativo.

In una città non meglio precisata degli states, vive e prolifera una nuova specie di esseri viventi che il governo chiama “camminatori notturni”, la minaccia rappresentata da questi individui è tale da mettere in discussione la sopravvivenza dell’intera razza umana! Il governo ormai in pieno stato di allerta invia una squadra speciale incaricata di trovare e annientare i capibranco, i primi pseudo vampiri che hanno dato inizio alla procreazione della stirpe dei camminatori…un impresa disperata che si dipanerà in una sola notte e porterà John Lloyd e compagni ad agire in maniera veloce, silenziosa e implacabile… certo non è quello che si dice una trama da oscar, ma nella sua linearità offre spunti interessanti è grazie ad alcuni effetti pregevoli (una pioggia torrenziale che vi accompagnerà per tutta le durata del gioco…) riesce a mantenere un’atmosfera sicuramente oppressiva, così come deve essere quella di un action game a sfondo horror.

Samuele pescatore, ingranaggi metallici e anemici pestiferi…
A quanto pare in nipponia le idee in ambito gameplay cominciano a scarseggiare, nel bizzarro tentativo di unire più generi in un solo gioco, Artoon ha realizzato di fatto un clone anomalo di sprinter cell, aggiungendo alcune dinamiche prese di peso dalla famosa saga ideata da Hideo Kojima e shakerando il tutto con alcuni cliché cari all’horror movie dei primi 80’…il risultato è un modesto stealth game con rari momenti di blastaggio liberatorio. In tutto il gioco dovremo muoverci nell’ombra e sfruttare l’ambiente per trovare le strade più idonee per arrivare ed eliminare l’obiettivo… nei giochi da cui VR trae ispirazione si lascia una certa dose di libertà nella scelta del percorso per arrivare a destinazione, cosa che purtroppo non accade nel prodotto Artoon, la strada da percorrere è sempre una ed una sola, l’area da esplorare è sempre e comunque circoscritta, uscire dall’area prevede un dirottamento forzato nella parte circoscritta, così come l’avvistamento da parte di uno dei camminatori nelle parti dove non è contemplato lo scontro, prevede la morte certa e quasi istantanea. Le dinamiche legate al “ritenta sarai più fortunato” tanto odiate dagli avventori dei vari tomb raider, tornano più implacabili che mai, con tutto il carico di “vetusto gameplay” che comportano… per aiutarci nell’avventura avremo tanti gadget ultratecnologici che abbiamo imparato ad amare nei vari capitoli dello stealth made in ubisoft, qui in chiave diciamo “horror” dove non si svelano solo le fonti di luce e/o le fonti di calore, ma la natura stessa dei camminatori per distinguerli dai normali esseri umani. L’Arsenale di cui disporremo diventerà via via di tutto rispetto, una nutrita schiera di sputafuoco e non solo ci darà la possibilità di annientare in modo spesso coreografico buona parte dei camminatori.

I’m killing in the rain!
Arriviamo alla costante negativa (attuale…) dei titoli di matrice nipponica sulla console di casa microsoft, la grafica. Benche non sia totalmente negativo (l’effetto pioggia è reso in maniera discreta, buoni gli effetti generati sulle tute dei personaggi, riflessi e gestione delle fonti di luce abbastanza plausibili…) l’impatto generale è piuttosto blando. La sensazione è la stessa provata per Tenchu Z, un titolo pensato per la vecchia generazione adattato alla “speriamo che non se ne accorgono” alle console attuali…il risultato, come dicevo qualche riga fa, non è tutto da buttare, ma lascia l’amaro in bocca perché sappiamo benissimo cosa è e in grado di fare la bianca ammiraglia di Zio Bill… la ambientazioni sono tutte molto simili, la struttura architettonica di ogni area non varia mai e ci ritroviamo sovente a pellegrinare tra casermoni poligonali tutti simili e raramente affascinanti adornati da texture di qualità altalenante e nella norma più che mai accertata da 2 anni a questa parte. Per i personaggi il discorso differisce ma in parte, se da un lato il nostro protagonista vanta una sufficiente mole poligonale e una discreta animazione, dall’atro i nemici, i coprotagonisti e tutta la grafica dell’HUD, sembrano uscire dalla passata generazione di console e schede video…triste apprendere che anche nei team di sviluppo appena nati la pigrizia impera…il perche non ci è dato sapere, ma il futuro di questi alla luce di quello che sta producendo l’occidente, lo vedo piuttosto cupo…

Discreto il sonoro, musiche a tratti azzeccate ed effetti sonori persistenti ma adeguati, il problema è il doppiaggio, piatto e inconsistente privo di qualsiasi velleità recitativa…triste come il comparto tecnico sopraccitato…

Concludendo, VR è un gioco onesto ma a tratti frustrante, un idea di base interessante sfruttata per il 70% male e per il restante 30 in maniera approssimativa, un po’ di impegno in più da parte del team, e una lavorazione più lunga e accurata, poteva trasformare questo poco riuscito action/stealth in un franchise di tutto rispetto, purtroppo neanche questa volta gli amici del sol levante sono riusciti a fare centro...
Recensione a cura di:
Toni Viceconti
Votazione
Grafica: 5.8
Sonoro: 5.8
Giocabilitá: 5
Longevitá: 6.5

Voto Finale
5.5

+ Punta di diamante:
+ Atmosfera a tratti riuscita
+ Animazioni carine


- Pecora nera:
- Grafica “old gen”
- Struttura “sbaglia e riprova” ormai obsoleta
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