Senza nessuna pietà

senzanessunapieta

 

1

Mimmo ( Pierfrancesco Favino) vive in due mondi. In uno è un docile e volenteroso muratore, nell’altro rompe le ossa per conto di suo zio Santili. La realtà in cui vive è brutale, piena di gerarchie e regole della quale è vittima e vorrebbe scappare.

Tutto cambia quando la bestia Mimmo incontra la bella Tania (Greta Scarano), il nuovo pupazzo di Manuel, cugino malvagio e viziato.

Mimmo e Tania scopriranno presto di avere in comune più di quanto immaginano. Tuttavia non si può cominciare una nuova vita senza aver chiuso con quella vecchia.

2

Le premesse sono ottime, gli attori sono impeccabili, la fotografia è magistrale.

Premetto di non essere un grande conoscitore del cinema italiano d’autore, infatti quando ho avuto l’occasione di vedere “Senza nessuna pietà” per recensirlo ero molto curioso.

Il mio entusiasmo ha però dovuto affrontare un film noir senza mistero, un film d’azione senza azione, un film d’amore senza romanticismo.

All’uscita dalla sala ero incredulo e ho cercato di trovare delle spiegazioni a una sceneggiatura che mi ha lasciato perplesso e deluso.
Lo spettatore si ritrova a guardare un film privo di colpi di scena e carisma che si avvia lento verso il colpo di scena iniziale ed è poi seguito dal nulla più assoluto, fino alla fine.

Film che lascia l’amaro in bocca in quanto la vicenda non coinvolge assolutamente lo spettatore e, per quanto possa essere voluto il senso di straniamento, l’impressione è quella di aver visto un film in cui succede ben poco.

3

“Senza nessuna pietà” ha oggettivamente dei lati positivi, come una fotografia eccellente e l’attore principale, Pierfrancesco Favino, che, oltre a un’ottima interpretazione, ha dato prova di grande dedizione ingrassando fino a 100 kg per interpretare il colossale Mimmo. Audace, efficiente e sensuale Greta Scarano per la sua interpretazione.

La colonna sonora è sempre azzeccata e il sonoro merita sicuramente una nota di merito.

4

Concludendo: il potenziale dell’esordiente regista Michele Alhaique si intuisce.
Purtroppo, però, è più facile perdonare un film con dei limiti tecnici ma buona sceneggiatura che il contrario.

 

Trailer:

Recensione a cura di: Manuel Bustamante

Votazione:

Voto Finale: 6.5

1.7

0 0 voti
Valuta l'articolo
Ricevi notifiche
Notificami
guest
Immagine CAPTCHA
*

0 Commenti
Feedback in linea
Visualizza tutti i commenti